L’Ad della multinazionale Leonardo restituisce alla Regione i 3 milioni del contratto di programma
Il gruppo Leonardo annuncia la volontà «di restituire immediatamente» alla Regione i 3 milioni di euro del contratto di programma firmato nel 2012 per sostenere gli investimenti a Brindisi, non ritenendo più possibile mantenere i livelli occupazionali previsti. La lettera che l’ad Mauro Moretti ha inviato ieri a Emiliano si conclude con la più classica delle docce fredde, confermando le voci che si rincorrono ormai da oltre un anno: l’ex stabilimento Agusta Westland, divenuto il perno del polo elicotteristico di Leonardo, è destinato al ridimensionamento già dal prossimo gennaio.
«Pur avendo Leonardo realizzato investimenti per oltre 11 milioni di euro in Attività materiali e R&D (ricerca e sviluppo, ndr), la contrazione del mercato elicotteristico e la conseguente riduzione dei carichi di lavoro rendono non più possibile adempiere all’obbligo di mantenere il livello occupazionale di 502 unità lavorative annue nel triennio 2017-2019», dice Moretti nella lettera facendo riferimento al contratto di programma stipulato con la giunta Vendola. Lo stabilimento brindisino occupa oggi 470 lavoratori, tutti ad alto livello di qualificazione, ed è uno dei principali insediamenti industriali pugliesi su cui però da tempo si rincorrono le voci di crisi. In estate, i sindacati hanno infatti chiesto (invano) un incontro ai vertici aziendali per ottenere rassicurazioni sul futuro, dopo le voci sulle indagini relative ai presunti fondi neri per la fornitura di elicotteri all’India (che ha risolto il contratto da 560 milioni di euro) e, soprattutto, all’accordo sfumato con la Polonia che avrebbe garantito - sempre secondo fonti sindacali - almeno tre anni di piena occupazione. Ma in estate i sindacati hanno denunciato il mancato rinnovo dei contratti a termine, proprio mentre esplodeva la crisi di Dema, una società dell’indotto che è saltata quando Leonardo ha deciso di avviare un’internalizzazione delle lavorazioni.
Una parte dei lavoratori attivi nel sito brindisino sono stati reclutati proprio grazie all’accordo di programma del 2012, incentrato sulla produzione dei modelli Aw109, Aw139, Nh90 e Aw101 che proprio in Puglia vedono un’attività di coordinamento degli stabilimenti esteri del gruppo. Il tutto con uno sguardo al futuro, visto l’impegno di destinare il 15% della forza lavoro alle attività di ricerca e sviluppo.
La lettera di Moretti, per il resto, garantisce l’intenzione di Leonardo di «stabilizzare la situazione produttiva e renderla sostenibile nel medio e lungo termine a vantaggio dell’ecosistema socioeconomico pugliese». E dunque, nonostante questa novità non certo positiva per Brindisi, ieri il presidente Michele Emiliano - che la scorsa settimana aveva incontrato Moretti a Roma - ha espresso soddisfazione. La risposta dell’ex gruppo Finmeccanica, secondo Emiliano, «ci tranquillizza per il futuro, annunciando che continuerà ad investire nelle infrastrutture e nelle attrezzature funzionali alla prosecuzione dei programmi in corso e ai nuovi, con un volume di iniziative tra il 2015 e il 2019 di circa 400 milioni di euro, prevalentemente nel sito di Grottaglie oltre che Foggia e Brindisi. Sono buone notizie che arrivano per il nostro territorio, che potrà così guardare con fiducia al futuro di questo settore strategico su cui la Regione intende rilanciare il suo impegno».