Non si placano le polemiche sul «Red», il programma varato dalla Regione sul reddito di dignità a favore di famiglie bisognose
A riaccendere il fuoco è il capogruppo di FI, Andrea Caroppo, secondo il quale è solo «una televendita di Emiliano: la torta agli amici, le briciole ai cittadini ingannati, se mai arriveranno…». Dai territori, aggiunge, si stanno sollevando polemiche in merito al mancato funzionamento. «Ebbene, già all’epoca spiegammo dettagliatamente come con “Red” il grosso dei soldi stanziati non sarebbe andato nel portafoglio dei più bisognosi della nostra comunità, ma sarebbe stato assorbito - dice - dai costi di programma, rimpinguando le casse di aziende private, agenzie ed enti di formazione, a esclusivo vantaggio degli addetti ai lavori, come già accaduto per programmi quali “Garanzia Giovani”. È esattamente ciò che sta accadendo di nuovo. Preannunciammo pure che vi sarebbero state difficoltà nei tirocini, congegnati senza tenere conto delle esigenze delle imprese come denunciato dalle associazione di categoria. Ed evidenziamo come la burocrazia regionale non avrebbe potuto gestire sollecitamente anche a quest’altra gigantesca mole di pratiche e scartoffie.
Bisogna «evitare polemiche strumentali, dal forte sapore propagandistico e che alimentano solo confusione danneggiando di fatto i cittadini», ribatte il vicepresidente del Consiglio regionale, Peppino Longo. «In Puglia – spiega - il tasso di povertà è pari all’8% della popolazione, ovvero circa 320mila persone. Una percentuale elevatissima con tutti i rischi annessi per la tenuta del sistema sociale. Dove c’è povertà si alimenta il cancro della criminalità, si registrano i record di abbandono scolastico, proliferano lo sfruttamento e il lavoro in nero. La legge sul reddito va nella direzione giusta: certo la complessità della legge, e soprattutto la certezza che essa possa favorire esclusivamente chi possiede i requisiti richiesti, sono passaggi necessari ma non dimentichiamo che in Puglia amplia notevolmente la platea dei potenziali beneficiari. La stima degli esiti positivi, rispetto alle domande presentate, è quella di sforare il 45% a fronte di circa il 25% a livello nazionale». A proposito del coinvolgimento degli enti locali –conclude Longo – «non posso che accogliere con favore l’avvio della procedure di selezione delle risorse umane per il potenziamento delle strutture comunali».