Un gruppo di diportisti si è riunito a Manduria per fare il punto della situazione
Tante disfunzioni nella gestione del porto di Campomarino. Dopo i vari esposti inviati alle istituzioni competenti (Procura compresa) dalla Lega Navale, a denunciare i problemi della struttura pubblica (con gestione mista: una società composta da un privato e dal Comune di Maruggio, che è socio minoritario) sono un gruppo di diportisti, che nei giorni si sono riuniti per discutere sui vari problemi e sulle possibili soluzioni.
L’esigenza maggiore è quella del dragaggio dei fondali marini del porto, da tempo auspicata, ma mai realizzata. Senza il dragaggio, le imbarcazioni più grandi da tempo hanno difficoltà ad entrare ed uscire dal porto. Poi c’è il non più sostenibile affollamento di imbarcazioni ormeggiate.
«A noi risulta che il porto sia collaudato per ormeggiare non più di 250 imbarcazioni» sostiene uno dei diportisti. «In alcuni periodi dell’anno, però, se ne sono contate sino ad oltre 400».
L’esiguità di spazi, chiaramente, provoca non poche difficoltà ad ormeggiare le imbarcazioni.
«E’ successo, poi, di ormeggiare l’imbarcazione in una certa banchina d’attracco, e di ritrovarla, al ritorno al porto, in un’altra zona: si spostano le imbarcazioni, insomma, secondo le esigenze, senza neppure avvertire i proprietari».
C’è quindi un’altra disputa che fa discutere: lo spazio che andrebbe riservato alle imbarcazioni in transito. Secondo alcuni regolamenti in materia, dovrebbero essere lasciati liberi il 10% dei posti occupati: non meno, pertanto, di 25, anche se in realtà i posti occupati sono sempre molti di più. Questi posti non sono quasi mai liberi. La motivazione ufficiale? Bisognerebbe comunicare diversi giorni prima ai gestori del porto l’intenzione di attraccare l’imbarcazione durante il transito.
In realtà, hanno obiettato i diportisti riuniti nei giorni scorsi, questa disposizione tende a tutelare chi sta navigando ed ha necessità di ritornare sulla terra ferma a causa di condizioni meteorologiche avverse. Come si fa, allora, ad avvisare in anticipo quella necessità? E se qualcuno avesse bisogno di “riparare” nel porto di Campomarino in una giornata di mare mosso, come dovrebbe fare?
C’è infine un altro problema.
«Capita di non poter usufruire del servizio di approvvigionamento del carburante» hanno fatto presente alcuni proprietari di imbarcazioni. «A quel punto, occorre ritornare a Maruggio, presso una stazione di servizio, per procurarsi la nafta necessaria».
L’auspicio è quello di risolvere questi problemi per avere un porto funzionante. Ma c’è bisogno di interventi incisivi e rapidi, che sinora non sono stati posti in cantiere. I diportisti quindi, stanchi di doversi confrontare con tanti disfunzioni, sperano in una radicale svolta.