L’intervento di Michele De Valerio
«Ho fermamente e convintamente deciso e votato NO al recente referendum costituzionale, l’ho fatto felice di aver detto NO insieme a tanti oramai dimenticati ed esclusi da una politica sempre più distante» afferma Michele De Valerio. «Oggi, come il 4 dicembre, scelgo di partecipare ad un progetto diverso, lo faccio non da solo, ma insieme a donne e uomini caparbi, compagni di viaggio che non hanno perso il contatto con la realtà, quella vera del Paese, fatta di gente con lavori precari e/o mal retribuiti, di chi ha grosse difficoltà ad arrivare a fine mese, donne che non riescono a conciliare lavoro e famiglia, di chi perde il lavoro e trova enormi difficoltà nel ritrovarlo, di chi sempre più rasenta i margini della povertà.
Ebbene si, credo in un nuovo movimento “Democratico e Progressista” che abbia come priorità il lavoro come occasione di dignità e strumento per la realizzazione in una moderna società e per questo non posso accettare l’idea che il partito a cui aderisco possa operare affinchè il lavoro sia precario. Mettere al primo posto il lavoro significa anche priorità della politica e non subalternità alla finanza e alla economia globalizzata.
Secondo tema è quello di uno sviluppo sostenibile, la tutela dell’ecologia, politiche che non hanno trovato molto spazio in un partito che sceglie di votare no al referendum sulle trivelle.
Per ultimo, non certamente per importanza, corollario di ogni aggregazione sociale è la partecipazione, per cui lascio un partito assai carente su questo piano. Per questi motivi non mi riconosco più in un partito solo del leader e aderisco al neo costituito».