Nei prossimi giorni si sarà se saranno soddisfatte le aspettative di 5mila docenti Gae della regione
L’accordo tra i Ministeri dell’Economia e della Pubblica Istruzione per l’assunzione di 52.000 insegnanti a partire dal primo settembre, ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tanti docenti meridionali , ma lascia ancora tante questioni aperte. Basteranno a soddisfare le aspettative di 5.000 docenti pugliesi delle Gae in attesa del ruolo, di 1.000 vincitori di concorso e di 3.200 insegnanti assegnati fuori regione da un algoritmo che ha fatto tanti errori? Quanti saranno i posti destinati alla Puglia e alla Basilicata? 3.000? 4.000? Lo sapremo nelle prossime ore. Per ora abbiamo alcune certezze: 1.760 posti rivenienti dai pensionamenti , qualche centinaio dalle bocciature ai concorsi ancora in atto e quelli rivenienti dalla trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto . Riusciranno a garantire i diritti di chi ha dovuto ricorrere alla Magistratura per vedere accolte le proprie ragioni e di chi si ritrova senza cattedra o con una fuori regione lontano dagli affetti? Certamente no! La distribuzione per regione e per provincia delle nuove assunzioni è ancora affidata al Ministero.
Tante le variabili. La mobilità dei docenti, le immissioni in ruolo degli insegnanti delle Gae e dei vincitori dei concorsi ancora in atto, la dispersione scolastica, l’ integrazione, il disagio, le classi pollaio, i docenti soprannumerari, le zone a rischio , la diminuzione della popolazione scolastica, sono ancora i problemi che attendono risposte. Le 15.100 nuove cattedre che arrivano dalla trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto sono destinate a diventare 11.100 se non meno, poiché oltre 2.000 saranno destinate al sostegno e 2.200 ai licei musicali. Ci sono poi 21.000 posti liberi a seguito dei pensionamenti e 16.000 già vacanti e disponibili, ma tutti al Nord.
Come verranno assegnati? Prima la mobilità, sul 40% dei posti disponibili (30% per i trasferimenti interprovinciali e 10% per i passaggi di cattedra e/o di ruolo), poi le assunzioni da Gae o da concorso. Per fortuna la diminuzione della popolazione scolastica in Puglia non dovrebbe provocare riduzione di organici. 11.000 alunni in meno avrebbero significato 600 cattedre in meno negli organici che invece sono stati confermati con gli stessi numeri dello scorso anno. Avremo classi con meno alunni finalmente? È possibile. Nelle prossime settimane termineranno le prove del Concorsone e una parte dei posti sarà destinata ai vincitori di concorso che dovranno vedersela anche con le ordinanze dei giudici che hanno riportato a casa tanti insegnanti delle scuola primaria e dell’infanzia. Secondo il Ministero, in presenza di sentenza definitiva del magistrato potrà ritornare a casa, gli altri dovranno sottoporsi alla lotteria della mobilità. Ad essere penalizzati saranno i docenti della scuola primaria e dell’infanzia. In loro soccorso potrebbe arrivare ancora una volta l’assegnazione provvisoria, che lo scorso anno ha consentito a 2.200 docenti di non prendere servizio fuori casa . Se fosse confermata, sarebbe una vera e propria panacea per chi spera di rimanere nella propria regione di residenza.
Le assunzioni dei vincitori di concorso e delle Gae partiranno in estate, in modo da portare i prof in cattedra a settembre. Qualche spiraglio si apre anche per gli idonei fantasma, i docenti abilitati al concorso ma non risultati vincitori: se dovessero esserci carenze di prof con specifica abilitazione, si potrà pescare dal loro bacino. In pratica per i posti liberi che al Nord saranno disponibili per mancanza di professori toccherà a loro provvedere.
Dopo questa infornata di assunzioni rimarranno nell’organico di fatto, quello che viene aggiunto sulla base di nuove iscrizioni, ragazzi disabili bisognosi di sostegno, circa 45.000 mila insegnanti supplenti (tra docenti di sostegno e non), che con quelli che utilizzano deroghe, trasferimenti e assegnazioni provvisorie, rendono spesso molto complicata la programmazione didattica per i dirigenti scolastici e la continuità per le famiglie.
I sindacati soprattutto la FLC CGIL non sono soddisfatti. Claudio Menga sottolinea che «è evidente che i 15.000 posti assimilati in organico di diritto, soddisfano solo in parte gli accordi inizialmente assunti che prevedevano ben 25.000 posti. Per il prossimo anno resta inevasa l'aspettativa per la Puglia di ottenere una adeguata quota di organico aggiuntiva rispetto agli alti tassi di dispersione scolastica, alla carenza di tempo pieno e tempo prolungato e al fenomeno delle classi pollaio». Come dire: l'ennesima occasione persa per il mezzogiorno e per la Puglia in particolare. Per Menga, l’unico dato certo è rappresentato solo dagli oltre 1.500 posti relativi ai pensionamenti. I 15.100 posti non rappresentano una quota aggiuntiva di posti di lavoro perché in parte si tratta di semplice turn over, ovvero ricambio di personale per pensionamento, e in parte si tratta di “stabilizzazioni”.
La protesta dei nastrini rossi continua. Parlano di « mobilità al buio» e fanno l'ennesimo appello alla ministra Fedeli e ai i rappresentanti sindacali affinché si attuino «concretamente azioni volte a risolvere questa pericolosissima questione meridionale che, se non risolta, spopolerà di diritti, cultura, redditi e dignità il Sud e la nostra regione». La scuola italiana è comunque in lenta trasformazione. Le prove Invalsi sono diventate la normalità, la stabilizzazione dei docenti è realtà, gli esami di stato sono stati modificati, l’alternanza scuola lavoro è partita , ma stenta a decollare. L’anno scolastico dovrebbe iniziare regolarmente, si spera, il primo settembre, anche se, chiamata diretta e bonus continuano ad essere oggetto di discussione. La collaborazione di tutti: politica, sindacati, Ministero, docenti, famiglie è fondamentale per cambiare registro. A sindacati e politica il compito di mettere ordine e di evitare guerre tra Nord e Sud. Il Ministero ha già detto che le classi non andranno formate sul numero degli alunni , e questo è già un primo passo. Se son rose!