Quattro assessori su cinque sono stati rieletti consiglieri, risultando i più suffragati delle rispettive liste: saranno riconfermati in giunta?
E’ tempo di analisi del voto a Sava: la coalizione che ha vinto riparte dai dati di domenica scorsa per dar vita alla nuova giunta, mentre i due schieramenti che sono stati sconfitti al primo turno cercano di risalire, attraverso la riflessione sui numeri (per alcuni impietosi), alle ragioni della debacle.
MAGGIORANZA – Dario Iaia e la sua coalizione avvieranno a breve gli incontri per discutere sulla nomina dei componenti del nuovo esecutivo. Non sarà sicuramente molto semplice trovare la quadra. Non fosse altro perché tutte le sei liste hanno conquistato almeno un posto all’interno del Consiglio comunale.
Oltre alle presidenze delle Commissioni (comunque ritenuti incarichi di seconda fascia), a disposizione vi sono i cinque scranni della giunta e la presidenza del Consiglio comunale. Direzione Italia e Impegno Civico hanno ottenuto 3 seggi; gli altri quattro partiti solo uno. Se Direzione Italia potrà però contare sulla presenza del sindaco Iaia, che guiderà coalizione e giunta, forse Impegno Civico (la lista più suffragata in assoluto), potrebbe legittimamente ambire ad un paio di “poltrone”. Se così fosse, però, una delle liste (la meno suffragata?), resterebbe senza incarichi attivi all’interno dell’Amministrazione. Si potrebbe rimediare con deleghe fuori giunta?
Dei cinque assessori uscenti, peraltro, solo uno non è stato eletto consigliere: è Sandra Sileno, l’unica rappresentante del gentil sesso nell’ultimo esecutivo. Gli altri quattro assessori uscenti sono stati i più suffragati delle rispettive liste: Mirko Piccolo, con 455 preferenze, per Impegno Civico; Mario Antonio Mancino, con 367 preferenze, per Direzione Italia; Giuseppe Saracino, con 231 preferenze, per Libertà e Partecipazione; Pasquale Calasso, con 159 preferenze, per il Gruppo Politico Autonomo. Si pone dunque un altro interrogativo: Dario Iaia riconfermerà quattro/quinti della giunta uscente nel segno della continuità e nel rispetto della volontà espressa dagli elettori, oppure opterà per un rinnovamento, magari parziale?
Sono questi i nodi che Dario Iaia dovrà sciogliere nei prossimi giorni.
MINORANZA – Brucia la sconfitta per la coalizione guidata da Mario Pichierri. L’obiettivo minimo (ovvero l’accesso al ballottaggio) non è stato raggiunto. Consistente anche il divario fra Iaia e Pichierri. Lo schieramento, nonostante la presenza di Pd e Forza Italia (partiti più suffragati nelle scorse Comunali), non ha fatto breccia fra gli elettori savesi. Anzi, forse proprio la presenza nello stesso schieramento di Pd e Forza Italia (quest’ultimo partito si è però presentato con la denominazione Forza Sava), ha ulteriormente creato diffidenza in parte dell’elettorato, rendendo ancora più semplice il cammino a Dario Iaia.
Lo schieramento “L’alternativa”, infine, ha per certi versi rappresentato il vaso di coccio in mezzo ai due vasi di ferro. Poche le liste e, fatta salva qualche eccezione, tante candidature molto deboli: 12 candidati su 44 non hanno riportato neppure una preferenza!