La genesi dell’evento, che coinvolge l’intera comunità
Domenica prossima, presso il Centro Storico del Comune di Fragagnano, avrà luogo l’evento culturale denominato “Transitus Sancti Antonii ”, giunto alla VII edizione. Il Transito di Sant’Antonio è una rievocazione storica di matrice medioevale promossa dall’Amministrazione Comunale di Fragagnano, dalla parrocchia “Maria SS. Immacolata” nella figura di don Santo Guarino, progettata e realizzata egregiamente dall’associazione di promozione socioculturale Terra Nostra Fragagnano, guidata dal presidente Orazio Surgo.
Il Transito di Sant’Antonio è una rievocazione storica medioevale che metterà in scena gli ultimi momenti di vita del Santo Taumaturgo padovano attraverso i momenti più salienti che precedono la morte, infatti tra le vie del centro storico, l’intero corteo assisterà ai suoi ultimi momenti esalando l’ultimo respiro tra la gente, offrendo parole di conforto, gioia, amore e umiltà, operando meravigliosi prodigi soprannaturali coadiuvati da altrettante conversioni. Infatti il Santo, avvicinatosi al Monastero dell’Arcella, rappresentato dal sagrato della chiesa locale “Maria SS. Immacolata” ,sarà scortato ormai morente, su un carrettino ligneo guidato dal suo fido destriero suo amico e dai suoi compagni di vita monastica che lo accompagneranno con sermoni fino all’ultimo viaggio terreno. Il colpo di scena sarà rappresentato nell’ultima parte della rappresentazione scenica dalla figura dello spirito di San Francesco d’Assisi che lo accoglierà a braccia aperte alle porte del Paradiso introducendolo alla tanto e agognata vita eterna.
Il Santo Taumaturgo nacque a Lisbona nel 1195. Un’antica tradizione barocca attesta la data del 15 agosto come giorno della sua nascita. Era figlio dei nobili Martino De Buglioni e donna Maria Taveira. Fu battezzato con il nome di Fernando. Fernando si dedicò completamente allo studio delle scienze umane e teologiche, anche per estraniarsi dalle tensioni che attraversavano la comunità religiosa. Nel settembre 1220, Fernando lascia i bianchi panni di agostiniano per rivestirsi della grezza tunica di bigello e una corda rigorosamente bianca lungo i fianchi. Per l’occasione, abbandona anche il vecchio nome di battesimo per assumere quello di Antonio, l’eremita egiziano titolare del romitorio di Santo Antao dos Olivãis presso cui vivevano i francescani. Ad un certo punto della sua vita monastica, il Santo accrebbe la sua spiritualità fino a diffondere ai pochi puri di cuore, prodigi e miracoli. Tra i numerosi miracoli a lui attribuiti, si possono ricordare: il miracolo della giumenta, la predica ai pesci, il piede riattaccato, la conversione di Ezzelino, la visione del Bambin Gesù, il cuore dell’avaro, il neonato parlante, il giovane risvegliato e il miracolo del pane benedetto. Il momento cruciale della morte, arrivò venerdì 13 giugno del 1231 al santuario dell’Arcella.
Ed ecco che alle ore 19 il fragoroso rullo dei tamburi suggellerà l’inizio del corteo, scandendo da Palazzo Marchesale l’uscita dei figuranti del grande corteo esterno nato per omaggiare il Santo, anche attraverso i secoli, che quest’anno per la prima volta, sarà animato anche dai cortei storici esterni, con cui Terra Nostra ha sempre collaborato da tempo. Una volta aggregatosi, il grande corteo, accoglierà il corteo locale che scenderà dal sagrato della chiesa M. SS. Immacolata, che quest’anno si fregia della presenza di circa 200 anime.
Il piccolo Feudum Freganianum, infatti ospiterà il corteo storico “Il Castello” di Leporano, corteo “Polso Sano” di Pulsano, corteo “Gruppo Storico Città di Mesagne”, corteo “Madonna di Loreto” di Monacizzo, corteo “Pro Loco Montemesola”, corteo “Accademia Moda Maria Antonietta Calò” di Francavilla F.na, corteo “Terra Marubji” di Maruggio e il corteo “Pro Loco Laterza”.
Nel corteo saranno presenti:+ frati francescani, nobili delle casate dell’epoca medioevale e non, che sfileranno tra le vie del centro storico, popolani che hanno rappresenteranno degnamente l’assetto popolare dell’epoca, cavalieri templari armati di spade e scudo, clarisse che accompagneranno il santo taumaturgo nell’ultimo viaggio con le lodi rivolte alla Vergine Maria, piccoli bambini col saio votati a Sant’Antonio e a San Francesco, un gruppo di arcieri che armati di arco, faretra e frecce hanno dato lustro alla loro arte, madonne primavera che sfileranno intorno al “Palio di Monna Primavera” incantando con la loro superba bellezza e il gruppo locale dell’associazione “ Tamburini del Barone di Freganius ”.
Nel Transito, dunque, si assisterà alle scene cardine legate alla vita tumultuosa di Antonio. L’uomo dei miracoli e l’apostolo della conversione, che ha esaltato la bellezza della vita sperando nell’infinita misericordia di Dio. Il santo predicatore nel suo transito parlerà del peccato, della sua gravità e della necessità di rinnegarlo domandandone il perdono aprendo il cuore alla conversione verso l'onnipotente amore misericordioso e misterioso del Padre. Ad un certo punto della rievocazione Antonio, enuncerà il suo volere di votarsi alla povertà, alla castità e all’obbedienza proprio come ha insegnato il suo mentore Francesco. Durante la rievocazione storica, il visitatore potrà assistere a svariati momenti di vita molto importanti, tra cui l’ultimo cenacolo avutosi con i suoi confratelli che ha preannunciato il suo lungo calvario verso l’Arcella, scene di vita ludica con bambini che lo incitavano a ringraziavano, scene di vita amorevole verso la bellezza della natura espresse dall’abbraccio verso piante ed alberi. Le due scene innovative nella VII ed. saranno “prodigio del giumento” e il “prodigio della minestra avvelenata”. Altre scene di vita molto toccanti sono legate alla fraterna amicizia con “frate Giulietto” che verosimilmente ne rappresenta le gioie terrene del santo legate all’amore per la vita. Altre scene toccanti sono legate al voler ritornare a Padova sofferente ed ormai morente su un giaciglio di paglia trainato da un cavallo, ma egli stesso giungerà al santuario dell’Arcella dove spirerà tra le braccia dei suoi confratelli, guidato dalle orazioni alla Vergine Maria delle clarisse che lo accoglieranno con pianti sinceri. Ed ecco che avverrà un altro prodigio, Frate Antonio avrà la sua ultima visione ultraterrena di Gesù che lo guiderà verso la vita eterna, ed a questo punto si materializzerà uno spirito di un frate incappucciato, lo stesso San Francesco che lo prenderà per mano, accompagnandolo a solcare le porte del Paradiso Terrestre.
Il messaggio che Terra Nostra Fragagnano” ha voluto trasmettere all'opinione pubblica fragagnanese e non, arriverà in modo chiaro. L’evento non sarà finalizzato semplicemente all'intrattenimento, ma alla sua origine c’è un messaggio di rinascita, di amore per la propria storia locale, promozione socioculturale per il benessere del cittadino. Un contributo che vorrà dare al territorio di Fragagnano, alla sua cultura, al suo popolo e alle sue nobili origini.
La riuscita dell’evento, sarà resa possibile anche grazie alla cooperazione con altre associazioni partnership come l’associazione Tamburini del Barone di Freganius, condotta da Nicola Dattesi, l’associazione Azzurro Italia, sez. San Giorgio Jonico, guidata da Rosanna Mingolla, l’associazione Piccolo Teatro della Danza Koreia di Pulsano, rappresentata dalle direttrici artistiche Valentina e Maria Grazia Pulieri. La sacra rievocazione, è patrocinata dal Comune di Fragagnano, dalla Regione Puglia – Assessore all’Industria Turistica e Culturale e dal Gruppo di Azione Locale G.A.L. Terre del Primitivo di Manduria. Sponsor dell’evento medievale saranno l’associazione Jonica Donatori Sangue pro Bambini Microcitemici di Taranto e la Banca di Credito Cooperativo BCC di Avetrana. Media partner: International Web Post di Bari. Tra i partnership, spicca per la Onlus Italiana, “Azzurro Italia-Movimento per il Territorio e la Vita”, un movimento di promozione sociale e come tale non ha fini di lucro neanche indiretto; opera esclusivamente per fini di solidarietà, è autonomo e pluralista, soggetto attivo del sistema del terzo settore Italiano e Internazionale, costituito da una rete integrata di persone, valori e luoghi di cittadinanza attiva che promuove la cultura, la socialità e la solidarietà, l’impegno e la partecipazione all’associazionismo.
Vincenzo Ludovico