I risultati di una rapporto indagine epidemiologica condotta dalla Regione Puglia su 223.934 persone nei comuni di Brindisi, Carovigno, Cellino San Marco, Mesagne, San Pietro Vernotico, San Vito dei Normanni e Torchiarolo, tra il 2000 ed il 2013
A Brindisi e nei comuni limitrofi le emissioni industriali risultano associate ad un aumento della morbosità e della mortalità. Lo si evince dalla studio, promosso dalla Regione Puglia nell’ambito delle attività del Centro Salute Ambiente, presentato oggi a Bari alla presenza, tra gli altri, del presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano, del commissario straordinario dell’AReS, Giovanni Gorgoni, del direttore generale di Arpa Puglia, Vito Bruno, e dei ricercatori del Dipartimento epidemiologia del Lazio, Francesco Forastiere e Carla Ancona.
Il rapporto illustra i risultati dell’indagine epidemiologica condotta (su 223.934 persone nei comuni di Brindisi, Carovigno, Cellino San Marco, Mesagne, San Pietro Vernotico, San Vito dei Normanni e Torchiarolo) tra il 2000 ed il 2013 per valutare l'effetto cronico delle esposizioni agli inquinanti emessi dalle centrali termoelettriche e dal polo petrolchimico. E’ stata riscontrata - è emerso - una relazione tra i livelli espositivi del passato (stimate al 1997) a materia particolata (PM10) ed anidride solforosa (SO2) di origine industriale (centrali termoelettriche) e composti organici volatili (Cov - petrolchimico) e mortalità per cause specifiche (tumori, malattie cardiovascolari e respiratorie) ed incidenza di alcune forme tumorali (polmone).
L’esame dei ricoveri ospedalieri in rapporto con le esposizioni ambientali stimate per ogni anno dello studio mostra - è stato spiegato - un’associazione tra inquinanti e malattie cardiovascolari, respiratorie (centrali elettriche) e le malformazioni congenite (petrolchimico). L’analisi del ricorso alle cure ospedaliere, considerando l’esposizione annuale, ha evidenziato che - è stato sottolineato - alle concentrazioni più alte degli inquinanti di origine industriale, sia delle centrali sia del petrolchimico, corrispondono eccessi di ospedalizzazioni per diabete, malattie neurologiche, patologie cardiovascolari e respiratorie. L’esposizione ad inquinanti da polo petrolchimico è risultata associata a ricoveri nel primo anno di vita per malformazioni congenite, associazione non più presente nell’ultimo periodo in studio.