Il titolo mutuato da alcuni versi di Catullo
Presso l’auditorium del liceo classico “De Sanctis” di Manduria l’autrice Eva Cantarella ha presentato il suo nuovo libro “Dammi mille baci”.
“Dammi mille baci e quindi cento,
poi dammene altri mille e altri cento
e ancora senza pause altri mille e ancora cento”
CATULLO
E’ proprio da questi versi che Eva Cantarella prende spunto per il titolo del suo nuovo libro, che chiarisce immediatamente non ha nulla a che fare con i romanzi “mocciani”, dato il titolo mieloso, a cui siamo abituati da un po’ di anni!
Infatti, Eva Cantarella cerca di far comprendere quanto sia diverso l’amore nel tempo, i suoi mutamenti, in quanto, a suo dire, con il tempo cambiano le leggi che lo regolano.
Contrariamente al libro precedentemente pubblicato, riguardante tematiche del mondo greco, ”L’amore è un dio”, con questo libro la Cantarella si vuole soffermare su quello che è il mondo romano con un intento prettamente divulgativo: con questo l’autrice vuol arricchire il nostro povero bagaglio culturale con una lettura facile e leggera, raccontata attualizzando storie di uomini e di donne che continuano a somigliare ai lettori.
La sua attenzione, sin dal principio della conferenza, si focalizza immediatamente sull’amore omosessuale, facendo un parallelo fra il mondo greco e quello romano. Nel mondo greco, infatti, esisteva la pederastia (da pais paidos: fanciullo), cioè una sorta di corteggiamento nei confronti di fanciulli fra i 13 e i 18 anni, con regali umili, perlopiù conigli, galletti, contrariamente a ciò che avveniva al civis romanus, il quale, piuttosto che concentrarsi sull’amore sia questo omosessuale o etero, esaspera il suo carattere attivo nella società, sino a diventare una caricatura del macho!
I romani infatti a loro dire volevano conquistare il mondo per civilizzarlo, ma il loro intento in realtà era quello di conquistare nuovi territori per espandere i propri. L’uomo romano dunque è l’uomo attivo e non riesce a concepire un uomo passivo, quale era l’omosessuale.
Con la religione cristiana infatti l’uomo assunse il ruolo di procreatore e gli omosessuali passivi venivano visti contro natura e puniti o con la castrazione chimica o con la decapitazione.
In seguito a questa descrizione perlopiù teorica, la Cantarella ci descrive il modo in cui gli omosessuali venivano puniti: gettati in un sacco pieno di animali in dei fiumi, destinati a morire.
Con questo libro la scrittrice, oltre ad un intento divulgativo, vuole soffermarsi su tematiche attuali, analizzandole in un contesto storico diverso con lo scopo di sensibilizzare il Paese e nello stesso tempo acculturarlo!
Eliana Tripaldi