lunedì 25 novembre 2024


12/07/2017 19:19:33 - Salento - Attualità

Indagato l’assessore regionale Giannini, che ha rimesso le deleghe al governatore Emiliano

Arresti e perquisizioni da parte dei finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria Bari e dei carabinieri del Comando Provinciale Bari nell’ambito di un’indagine su presunte corruzioni di pubblici ufficiali e alterazione delle procedure di affidamento dei pubblici appalti che ha riguardato alcuni comuni della Provincia di Bari. Ai domiciliari il sindaco di Altamura Giacinto Forte, in carcere il vicesegretario del Pd di Acquaviva delle Fonti Roberto Ottorino Tisci.

I finanzieri hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare nei confronti di dodici persone (due in carcere e nove agli arresti domiciliari, un obbligo di dimora) e numerose perquisizioni a Bari, Roma, Altamura, Acquaviva delle Fonti e Castellana Grotte e in altri comuni del Sud-Barese. Vengono contestati i reati di corruzione e turbativa d’asta.

Indagato a piede libero l’assessore ai Lavori Pubblici della Regione Puglia, Giovanni Giannini, il quale ha rimesso le deleghe al governatore pugliese Michele Emiliano che al momento ha deciso di trattenerle per sé. La Regione in una nota precisa che la «decisione è motivata esclusivamente dall’intento di tutelare l’amministrazione regionale e di consentire una serena prosecuzione delle indagini».

Nella nota, Emiliano ringrazia «Gianni Giannini per la sensibilità dimostrata, qualità lo contraddistingue da sempre». "Conosco bene la sua competenza e la sua onestà - conclude il governatore - e per questo sono fiducioso che egli saprà dimostrare la sua totale estraneità alle accuse contestate».

Perquisita anche l'abitazione della figlia di Giannini, destinataria del prezzo della presunta corruzione, oltre all’azienda di divani dell’imprenditore di Polignano Modesto Scagliusi, che avrebbe corrotto Giannini. «Un regalo - dice l'assessore - per il matrimonio di mia figlia». In particolare, un imprenditore di Polignano a Mare, Modesto Scagliusi, titolare del notissimo ristorante “Grotta Palazzese” e del salottificio Soft Line srl di Modugno, - secondo quanto emerso dalle indagini - avrebbe corrotto l’assessore regionale con arredi domestici per la figlia dell’amministratore, in cambio del suo interessamento per agevolare pratiche in corso con la Regione a beneficio del ristorante, riguardanti un finanziamento regionale pari ad oltre 2 milioni di euro.

Il finanziamento, nel quadro dei Piani Integrati Agevolazioni al Turismo, è stato concesso nel 2017. Obiettivo della presunta dazione di denaro sarebbe stata anche l’intercessione di Giannini, non andata a buon fine, presso la Sovrintendenza ai Beni culturali di Bari per l’approvazione di un progetto di variante relativi ai lavori sul ristorante.

TANGENTI PER LAVORI E SCUOLE - La ristrutturazione del teatro di Acquaviva delle Fonti (bando del 2015 da oltre 3 milioni di euro), l’appalto per la progettazione e per i successivi lavori per il depuratore di Acquaviva e poi anche per quello di Altamura, la ristrutturazione di una scuola media di Castellana Grotte: sono queste le altre gare che sarebbero state truccate - secondo la magistratura barese - da funzionari e imprenditori locali dei tre Comuni coinvolti nelle due inchieste di Gdf e Carabinieri che hanno portato oggi all’esecuzione di 11 arresti e un obbligo di dimora.











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