«Le motivazioni addotte in fase di ingresso in maggioranza, cosi come quelle addotte oggi in occasione della fuoriuscita, sono del tutto politiche e non hanno mai puntato il dito contro alcuno, così come non si è mai attribuita colpa ad alcuno su ciò che non si era fatto»
I consiglieri del Pd, Maria Grazia Cascarano e Mario D’Oria, intervengono per chiarire la loro posizione politica e per replicare ad una serie di critiche espresse nei loro confronti nei giorni scorsi.
«La questione del depuratore è proprio una delle motivazioni che allora ci portavano a entrare in Amministrazione e oggi ci vedono distanti dalle scelte fatte dal sindaco Massafra» ricordano i due consiglieri. «Questi, pur di non contraddire se stesso, ha ignorato le istanze presentate dal Partito Democratico in materia, ha fatto ricadere grosse responsabilità su alcuni componenti della sua maggioranza, per poi astenersi dal prendere qualsiasi decisione che lo potesse danneggiare agli occhi dei suoi amici.
La ripresa dei lavori in contrada Urmo, di cui alla famosa “Ipotesi B” discussa in Consiglio comunale, è figlia di decisioni non prese da parte del sindaco Massafra che, pur di accontentare i pochi, ha scontentato le istanze, forti e motivate, derivanti dal territorio. Oggi noi tutti paghiamo le conseguenze di ciò che, seppur a conoscenza del sindaco Massafra, è stato letteralmente ignorato dallo stesso e dal suo “fido scudiero”».
Poi Cascarano e D’Oria si soffermano sui metodi di governo della città.
«Il Pd e i suoi consiglieri hanno sempre dichiarato che la collegialità delle scelte della giunta dovevano essere sempre difese, soprattutto allorquando le stesse fossero state condivise a priori.
Restiamo meravigliati leggendo le dichiarazioni del “fido scudiero” del sindaco Massafra che rivendica la titolarità di scelte che dovrebbero essere condivise e non accetta, denunciandole anche, ingerenze nel suo ambito di manovra.
Cosi come riteniamo inopportuna fare propria l’affermazione di un suo illustre collega che parla di “tardivo tentativo di riacquistare la verginità”.
A tal proposito, ci chiediamo: ma chi fa queste affermazioni la verginità, aggiungiamo politica, l’ha mai avuta?
A questa gente diciamo solo che noi non condividiamo il loro modello di città e il loro modo clientelare di concepire la politica e il conseguente agire amministrativo, cosa che, per la cronaca, avevamo già denunciato nel giugno 2016.
Aspettiamo che “passi la nottata”, che questa Amministrazione faccia il suo corso e che il tempo sia galantuomo con chi da galantuomo si è comportato. Sicuramente chi parla di “verginità” merita di stare lontano dall’agire amministrativo sino a quando non avrà acquistato, e non riacquistato, tale virtù.
Il Pd ha avviato un percorso che mira a ricompattare l’area progressista, è aperto all’azione politica dei movimenti civici che bene hanno rappresentato le istanze del territorio in questi anni».