Il Comune di Maruggio è il primo, in Italia, a sposare il progetto di Clean Sea Life
Vietato il lancio dei palloncini in gomma per tutelare e salvaguardare gli abitanti del mare.
Il Comune di Maruggio è il primo, in Italia, a sposare il progetto di Clean Sea Life: il sindaco Alfredo Longo ha emesso nei giorni scorsi, infatti, una ordinanza in cui si vieta il lancio dei palloncini.
«Fra i rifiuti che si trovano più frequentemente sulle spiagge italiane vi sono proprio i frammenti dei palloncini in plastica o in gomma» rendono noto gli attivisti dell’associazione Clean Sea Life. «Seguendo il nostro invito, il Comune di Maruggio ne ha vietato il lancio, prevenendo così la loro ricaduta nell’ambiente e nel mare. Con tutto vantaggio degli animali marini: dalle tartarughe ai capodogli, sono moltissimi gli animali che ingeriscono i frammenti dei palloncini scoppiati e precipitati in mare».
Ancora una volta, quindi, l’Amministrazione di Maruggio dimostra sensibilità verso la flora marina.
“Il palloncino lacerato che galleggia in mare assume la stessa forma e sembianza di una medusa o di un calamaro e questi ultimi rappresentano i cibi preferiti delle tartarughe marine” è riportato nell’ordinanza del sindaco di Maruggio. «Infatti, a seguito di numerose indagini autoptiche è emerso che vi è una lunga lista di organismi nel cui stomaco sono stati trovati i palloncini: tartarughe, delfini, capodogli etc”.
Il primo cittadino di Maruggio si sofferma sul senso di questa sua scelta.
«Potrà sembrare un piccolo gesto, ma sicuramente ha un enorme valore» afferma il sindaco Longo. «Sono davvero tante le segnalazioni di tartarughe morte lungo le nostre coste. Molte di esse muoiono a causa di ciò che ingeriscono, nella maggior parte dei casi plastica. Lanciare un palloncino dovrebbe essere sinonimo di gioia e felicità per un bambino, ma non di morte per un altro essere vivente. Così abbiamo pensato di compiere un atto di tutela e amore nei confronti degli animali marini».
L’ordinanza parla chiaro e vieta l’utilizzo dei nastri colorati e palloncini in gomma o materiale similare e riempiti con gas più leggeri dell’aria, senza qualsiasi apposizione di un oggetto di peso sufficiente per contrastare la capacità di sollevamento, ciò al fine di evitare che i palloncini sollevati in aria ricadano poi sulla superficie marina in forma di rifiuto e vengano ingeriti dagli animali marini causandone la morte.
I risultati non sono tardati ad arrivare, tanto è che il giorno dopo l’emanazione dell’ordinanza, in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna dell’alto mare, il tradizionale lancio dei palloncini in aria non è avvenuto. Quest’anno c’è stato un cambio di rotta: i palloncini sono stati gonfiati ad aria e fatti sventolare grazie ad una cannuccia all’estremità. Nessun problema per chi vende, in maniera del tutto legittima, questi strumenti di felicità per i bambini, che ha continuato a lavorare e a vendere i palloncini con una piccola accortezza, ossia la presenza di un contrappeso che faccia in modo che il palloncino non prenda il volo.