lunedì 25 novembre 2024


07/10/2017 09:44:29 - Salento - Attualità

Fu assolto da quella vicenda, ma non ha ottenuto il diritto all’oblio

Arrestato nel 2014 con l'accusa di aver partecipato al rapimento di una bambina di sei anni e assolto a due anni di distanza, ora chiede il conto a Google: 2 milioni di euro di risarcimento per la mancata applicazione del diritto all'oblio. Il 41enne Giovanni Giancane considera illegale il fatto che nonostante il tempo e la sentenza di assoluzione, il motore di ricerca continui a riproporre la notizia del suo arresto a quanti ne digitano il nome: un mese di carcere poi dieci agli arresti domiciliari. Per questo periodo di detenzione è stato chiesto un ristoro di 2 milioni di euro al ministero della Giustizia.

Le manette scattarono nel giugno 2014, al termine di un'indagine lampo dei carabinieri sulla scomparsa di una bambina bulgara di sei anni da un parco giochi di Monteroni. Giancane fu accusato di sequestro di persona insieme con una donna, quella Valentina Piccinonno che qualche anno più tardi finì nuovamente in carcere per aver assassinato un anziano al termine di un tentativo di rapina. Secondo la ricostruzione della Procura, l'uomo avrebbe avvicinato la bimba con la scusa di offrirle un gelato e poi l'avrebbe portata via con uno scooter.

Quell'ipotesi accusatoria, però, non ha retto alla prova del dibattimento, tanto che il tribunale di Lecce ha decretato l'assoluzione di Giancane, ora diventata definitiva. Ma l'uomo - sostiene l'avvocato Daniele Scala - anche dopo la sentenza ha subito i contraccolpi del coinvolgimento in quella brutta vicenda giudiziaria. A sostegno della richiesta di risarcimento nei confronti del colosso di internet, il legale ha portato una serie di certificati medici, che attestano lo stato di malessere psico-fisico del 41enne.











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