Gli avvocati del giovane avevano evidenziato la presenza di problemi psichiatrici e l’incompatibilità con la reclusione
Una perizia psichiatrica stabilirà se quando ha ucciso la fidanzata sedicenne Noemi Durini era in grado di intendere e di volere. Sarà un accertamento medico - effettuato il 3 novembre e i cui risultati saranno consegnati entro novanta giorni - a decidere il futuro del diciassettenne di Alessano reo confesso dell'omicidio della fidanzata di Specchia, scomparsa il 3 settembre e ritrovata cadavere, grazie alle indicazioni del ragazzo, il 13 settembre in una campagna vicino a Santa Maria di Leuca.
La gip del tribunale dei minori Ada Colluto ha accolto la sollecitazione degli avvocati difensori del giovane (Luigi Rella e Paolo Pepe) affinché venga sottoposto ad accertamenti psichiatrici che ne valutino la capacità di intendere e di volere, riferita sia all’attualità sia al momento in cui fu commesso il delitto. Il ragazzo nel corso dell’ultimo anno è stato sottoposto a tre trattamenti sanitari obbligatori (tso) a causa di alcuni problemi comportamentali.