Alcuni ospiti minorenni che sarebbero stati adescati nelle due case di accoglienza nella zona industriale
C’è un giro di pedofilia e prostituzione minorile attorno alle strutture di accoglienza per migranti di Otranto. Le indagini sono in corso, coordinate dalla Procura di Lecce, e il caso finirà all’attenzione del ministro dell’Interno, Marco Minniti, attraverso un’interrogazione parlamentare. La notizia ha suscitato clamore nel piccolo centro salentino e la reazione dura del sindaco Pierpaolo Cariddi, che ha annunciato di voler avviare immediate verifiche e intervenire “nei limiti delle competenze dell’Amministrazione comunale”.
L’esistenza di un viavai di automobili era stato segnalato più volte alle forze dell’ordine, sia nei pressi del centro di accoglienza Don Tonino Bello sia di quelli che accolgono stranieri di età inferiori a 18 anni (ubicati soprattutto nella zona industriale e all'ingresso del paese vicino al cimitero). La conferma dell’abitudine di alcuni minorenni di prostituirsi con clienti italiani arriva anche dalle parole di alcuni di loro, che si allontanano dai centri e si appartano in auto in zone isolate. Gli eventuali reati sono commessi fuori dalle strutture di accoglienza e nell’inconsapevolezza dei gestori, che - come ha spiegato il primo cittadino – “da tanti anni agiscono con professionalità e sacrifici”.