Vale poco per la classifica, ma in questi confronti conta molto il “campanile”
Domani sarà derby: Manduria, la squadra dal blasone che tante soddisfazioni ha regalato ai tifosi negli anni ’90 e 2000, contro Don Bosco Manduria, la squadra dell’oratorio creata da don Dario.
Ritorna il derby, che mancava nella città messapica dagli anni ’70, quando, oltre alla prima squadra, nelle categorie inferiori alta era la rivalità fra lo Juventus Club e il Pro Manduria. Un derby che vale davvero poco ai fini della classifica: anche volendo sommare i punti delle due squadre manduriane (i 14 del Don Bosco e i 10 del Manduria), il totale sarebbe inferiore a quelli sinora conquistati dalla capolista Brilla Campi (25). Ma conterà, sicuramente, per il “campanile”: anche se non accentuata, è comprensibile la rivalità fra le due contendenti.
Padrone di casa, per l’occasione, sarà il Manduria, squadra che ha sinora deluso: ha vinto tutte le partite in casa, ad eccezione di quella con il San Marzano (perse di misura: 0-1) e di quella con Capurso (pareggio a reti bianche); in trasferta, invece, ha sempre perso e, spesso, con punteggi molto pesanti. Da una decina di giorni, poi, sono andati via il d.s. Pulpito e quattro calciatori (De Florio, Basile, Passiatore, e De Bartolomeo). Sino alla riapertura del mercato, ci sarà da soffrire.
Tutto sommato positivo il rendimento, invece, del Don Bosco, allenato da Lorenzo Leone, gloria del Manduria che riuscì a vincere il torneo di Eccellenza e che partecipò, per alcuni anni, al torneo di serie D.