Il regista Michelangelo Gratton (Ability Channel): «Attraverso il documentario, onoreremo il valore di un uomo che, dopo averci convissuto insieme, non esitiamo a definire “grande”»
Un documentario per raccontare la storia di Carlo Calcagni, pilota istruttore elicotterista dell’Esercito Italiano nella missione di “pace” nella ex Jugoslavia. Un vero e proprio film, diretto da Michelangelo Gratton e prodotto per Ability Channel (il portale dedicato alla disabilità partner ufficiale del Comitato Italiano Paralimpico), che rimarcherà la lealtà, il coraggio e la voglia di non arrendersi mai dell’ufficiale di Guagnano, che, dopo aver riportato un invalidità permanente (100% di invalidità), affronta con grande dignità la malattia e si rende ancora utile nonostante tutto.
Amico del campione di paraciclismo manduriano Leonardo Melle (con il quale condivide la passione del ciclismo come antidepressivo e come strumento di riscatto), il col. Carlo Calcagni ha aperto nei giorni lo scrigno di ricordi, fra gioie e sofferenze, alla troupe di Ability Channel, che è stata in Puglia per le riprese e le interviste.
«Ho vissuto forti e profonde emozioni ricordando tutta la mia vita» rimarca il col. Calcagni. «Un vero e proprio “bombardamento” di emozioni provate per essere stato apprezzato e riconosciuto per quello che io sono veramente».
Michelangelo Gratton si sofferma sui messaggi che lancerà attraverso questo documentario.
«Attraverso Ability Channel raccontiamo tante storie di personaggi che con la disabilità fanno i conti» è la premessa del regista Michelangelo Gratton. «Ma non mi era mia capitata una storia come quella di Carlo.
L’ho conosciuto in un raduno della nazionale di paraciclismo. Sono entrato nella sua stanza dell’albergo e ho trovato un vero e proprio “magazzino” di medicine, a lui necessarie per sopravvivere: quando sono andato via, ho pianto per mezzora.
Ho colto la sua sofferenza: fisica, per i danni riportati, e psichica, perché non viene riconosciuto il valore e l’impegno del col. Calcagni. Già, il suo valore: è questa una cosa che nessuno potrà mai cancellare. Attraverso il documentario, onoreremo il valore di un uomo che, dopo averci convissuto insieme, non esitiamo a definire “grande”.
Se qualcuno ci chiedesse che cosa è l’attaccamento alla vita, gli suggeriremmo di trascorrere alcune ore al fianco del colonnello Carlo Calcagni. Impressionante ed emozionante, ai confini dell’umana comprensione.
Il nostro documentario andrà oltre le polemiche, non ci interessa infatti puntare (inutilmente..) il dito contro i responsabili della sua sofferenza, contro un sistema che sembra impedirgli di correre in bicicletta (l’unica sua vera passione), ma racconteremo il patrimonio di valori di cui il colonnello Carlo Calcagni è portatore».