«Le parole della candidata di centrodestra generano sgomento»
«“Noi donne, a volte, provochiamo la violenza negli uomini”. In pochi secondi la civiltà torna indietro di secoli. Queste parole lasciano sgomente. E sono parole pronunciate da una donna, la candidata di centrodestra al Senato nel collegio di Taranto, in un'intervista televisiva rilasciata a Studio 100 TV.
Le scandisce con disinvoltura, fiera di quello che dice. Ed è proprio questo l'aspetto che sconcerta di più: non si tratta di una gaffe, non è uno scivolone, né un'intervista carpita di nascosto. Quelle parole rappresentano il pensiero della candidata sostenuta dal centrodestra. Una coalizione nella quale convivono destra estrema, lega, ultra-liberismo. Aree politiche che fanno leva sulle paure della gente per raccattare voti e utilizzano il populismo più becero con una pericolosa commistione con discriminazione e razzismo.
Queste parole da donna mi offendono e offendono tutte le donne. Sono uno schiaffo alle vittime della violenza. Sono un sopruso. Sono una violenza subdola ma non meno dolorosa. Sono forse, la rappresentazione più vera di quello che è oggi il centrodestra in Italia e a Taranto.
A Taranto il centrodestra seleziona i candidati non in base alle competenze, all'esperienza, alla militanza, all'impegno politico, alla condivisione degli ideali. No. La scelta si fa in famiglia. Siamo al nepotismo spinto. Marito e moglie si spartiscono incarichi pubblici e candidature con la benedizione di tutto il partito e del cavaliere di Arcore.
Questi partiti, questa coalizione, questa candidata non meritano la fiducia delle donne, non meritano la fiducia degli italiani e degli elettori di Taranto. La violenza comincia con i pregiudizi. Piangere, dopo, davanti alle vittime serve a poco. Anzi a niente».
Maria Grazia Cascarano
Candidata al Senato collegio uninominale Puglia 7