Ecco i consigli per evitare di incappare nella nullità del voto
Sono circa tre milioni gli elettori (oltre 22mila e 100 al loro esordio in cabina) nei 4026 seggi chiamati alle urne in Puglia per questa nuova tornata elettorale: si voterà dalle 7 alle 23. Sarà l'esordio per il Rosatellum dopo tre elezioni con il cosiddetto «Porcellum» (2006, 2008 e 2013). Le prefetture comunicheranno l’affluenza alle urne in tre momenti: alle 12, alle 19, e alle 23,30 quando si avrà l'affluenza definitiva dei votanti alla Camera e al Senato. Lo spoglio, invece, partirà dal Senato e poi si passerà alla Camera dei deputati.
Una delle novità più rilevanti per il rischio di «incomprensioni» durante le operazioni di voti è l’introduzione del tagliando antifrode per contrastare la possibilità di sostituzione della scheda elettorale all’atto del voto. Si tratta di un adesivo rimovibile rettangolare con codice alfanumerico attaccato ad un’appendice della scheda. Dopo che l’elettore ha votato, non potrà più mettere direttamente quest’ultima nell’urna, ma dovrà consegnarla ripiegata al presidente di seggio, che staccherà il tagliando per controllare che il numero corrisponda a quello annotato sul registro elettorale. Dopo il controllo, sarà lo stesso presidente ad inserire la scheda nell’urna. Procedura che sta creando qualche preoccupazione tra gli scrutatori.
COME SI VOTA - La nuova legge elettorale presenta un sistema misto: il 36% dei seggi sono attribuiti col maggioritario (collegi uninominali) ed il 64% col proporzionale (collegi plurinominali e circoscrizione Estero). Si tratta di 232 seggi «maggioritari» e 386 «proporzionali» alla Camera; 116 e 193 al Senato. Ci sono infine i 18 della circoscrizione Estero. E la scheda elettorale - rosa per la Camera, gialla per il Senato - riflette questa novità: presenta in un rettangolo nome e cognome del candidato nel collegio uninominale, assenti nelle precedenti elezioni con la legge Calderoli. Nella parte sotto il rettangolo è raffigurato il simbolo della lista o delle liste collegate al candidato uninominale con a fianco l’elenco dei candidati nel collegio plurinominale.
LARGO AI GIOVANI - Nei collegi uninominali è eletto il candidato che ha ricevuto più voti. In caso di parità, vince il più giovane. Con l’eccezione, per il Senato, dei collegi di Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige nei quali è eletto il candidato più anziano.
NO A VOTO DISGIUNTO - L’elettore potrà votare apponendo un segno sulla lista prescelta ed il voto si estenderà anche al candidato uninominale collegato; oppure potrà apporre un segno su un candidato uninominale ed il voto si estenderà alla lista o alle liste collegate in misura proporzionale ai voti ottenuti nel collegio da ogni singola lista.
Il voto è valido anche se si appone il segno sia sul candidato uninominale che sulla lista o una delle liste collegate.
Occhio invece al voto disgiunto, che non è ammesso: non sarà cioè possibile votare un candidato uninominale ed una lista collegata ad un altro candidato uninominale, pena l’annullamento della scheda.