Si procederà all’appalto della struttura, in una seconda fase si procederà con la condotta sottomarina
Si è svolta venerdì scorso, presso la Regione Puglia, una conferenza di servizi avente ad oggetto la realizzazione dell’impianto di depurazione consortile a servizio degli abitati di Sava e Manduria e del connesso sistema di scarico mediante condotta sottomarina.
Sono intervenuti l’assessore ai Lavori Pubblici Onofrio Introna, che ha coordinato i lavori, la dirigente regionale dott.ssa Iannarelli, un responsabile regionale del settore Ambiente, gli ingegneri responsabili dell’Acquedotto Pugliese, il sindaco di Sava, ing.Aldo Maggi, unitamente agli assessori Pasquale Rubino e Ivano Decataldo ed al portavoce dell’Amministrazione Comunale, il consigliere Mimmo Spagnolo.
«La complessa pratica del depuratore consortile» hanno ricordato i dirigenti degli uffici regionali «può contare su uno stanziamento di 11.360.000 euro; il progetto esecutivo dell’impianto di depurazione è stato approvato ed include la previsione di una condotta sottomarina come sistema per ovviare allo scarico in battigia originariamente previsto; quest’ultimo sistema è stato oggetto di contestazioni da parte dei territori di Avetrana e Manduria sin dalla fase della stesura del progetto preliminare».
E’ stato parimenti ricordato che sussiste la copertura economica per la realizzazione della condotta sottomarina (5.100.000 euro), il cui progetto però è distinto da quello del depuratore ed è attualmente in fase di ultimazione presso gli uffici dell’Acquedotto Pugliese; tale progetto, è stato assicurato dai rappresentanti dell’Aqp, è in dirittura d’arrivo, indicativamente dovrebbe essere pronto entro febbraio 2009.
Il tempo intercorrente servirà alla realizzazione delle indagini archeologiche previste dalla legge in vigore: sono già partite le rilevazioni in superficie, mentre restano da affidare a ditte specializzate le indagini da effettuare in mare, nel tratto indicato dalle planimetrie.
La relazione dettagliata sugli esiti di tali studi costituirà il completamento del progetto della condotta: su questo punto di particolare importanza, l’assessore Regionale Introna ha assunto l’impegno di convocare già nelle prime settimane di gennaio un incontro con i responsabili della Soprintendenza ed i sindaci coinvolti per una verifica congiunta dello stato di avanzamento delle rilevazioni archeologiche.
Al termine di un’ampia discussione sulle diverse problematiche si è convenuto sull’opportunità di dare corso, previa verifica di fattibilità e come prima fase attuativa, alle procedure di appalto del solo impianto di depurazione.
«Il Decreto del Commissario Vendola» ha rilevato la dirigente Iannarelli «opera infatti una distinzione tra realizzazione del depuratore e realizzazione della condotta in un momento successivo all’accertamento del funzionamento dell’impianto; uno stralcio dello scarico a mare dal progetto del depuratore renderebbe possibile questo percorso costituito in due appalti».
Opzione che il Comune di Sava ha manifestato di prediligere registrando la disponibilità dei convenuti.
Un’inversione di rotta, quindi, rispetto all’iter precedentemente concordato che prevedeva l’ultimazione del progetto della condotta sottomarina, un unico pronunciamento dell’Ufficio VIA (valutazione impatto ambientale) sull’intero sistema di opere e, solo al termine di questi passaggi, l’avvio di un appalto unico.
Non resta che attendere l’ok dei responsabili del settore Ambiente della Regione Puglia rispetto al nuovo iter; in caso affermativo si otterrebbe una riduzione dei tempi (inizio procedure di appalto nei mesi gennaio-febbraio) ed inoltre, nell’arco di tempo di realizzazione del depuratore potrebbe essere accertato se sistemi alternativi di scarico finale sono concretamente ipotizzabili e realizzabili.