mercoledì 27 novembre 2024


27/12/2009 11:48:21 - Salento - Politica

Emiliano continua a “sacrificarsi” per il bene del partito. Ma non tutti i componenti del Pd sono dalla sua parte

 
«Mi candido e accoglierò la decisione del mio partito senza porre condizioni».
Michele Emiliano pronto all’ennesimo … sacrificio. Dopo aver ottenuto la candidatura a sindaco di Bari, nella primavera scorsa, promettendo che non sarebbe più stato interessato alla poltrona di segretario regionale del Pd; dopo essersi candidato a segretario regionale del Pd promettendo di non essere interessato alla candidatura a governatore della Regione Puglia; ecco la manifestazione a candidarsi a successore di Vendola, che chiaramente fa passare come un sacrificio, perchè Emiliano si mette a disposizione del partito. Altrimenti lui non ci avrebbe mai pensato a candidarsi…
«Ho capito dalle dichiarazioni di Blasi e di Maniglio che è stato compreso il problema: dare continuità amministrativa alla città di Bari, una città che non si può scontentare o danneggiare. A me questo basta, non pongo più condizioni. Ho ricevuto garanzie dal Pd che si batterà per far votare in consiglio regionale la riforma della legge elettorale, è per questo che ho potuto affidare il futuro della città di Bari e la mia vita politica al partito. La rimozione dell’ineleggibilità dei sindaci non è un paracadute per me, è il Pd che sta candidando alla guida della Regione Puglia il “modello Bari” e per i baresi questo non può non essere motivo di orgoglio. Nessuno deve avere paura di “scossoni” a Bari, chi guiderà la Regione - e non accadeva dai tempi di Distaso - avrà a cuore il futuro della città».
Stando ai numeri in consiglio regionale, è possibile però che l’ineleggibilità rimanga il prossimo 19 gennaio.
«Quella legge elettorale è una porcata e sono convinto del fatto che i 14 consiglieri regionali che si sono dichiarati contro la modifica, quando prenderanno atto che io sono il candidato di tutto il centrosinistra, cambieranno opinione. Cambierà tutto, finora abbiamo vissuto una fase preliminare».
Decisa la replica di Vendola.
«Immagino che questa sua disponibilità debba essere discussa dal Pd e che questo possa consentire di chiudere il cerchio investendo su un fatto nuovo, che è la contesa nelle primarie tra me Emiliano».
Lei insiste sulle primarie, ma il Pd le ha escluse...
«Penso che sia a portata di mano la soluzione ad una situazione così arzigogolata e quasi priva di ragionevolezza. C’è finalmente una disponibilità che è stata troppo a lungo covata e troppo a lungo trattenuta e che ora finalmente emerge, come quella materia incandescente che era nascosta sotto i nostri piedi: ora che è chiara la volontà e l’ambizione del sindaco di Bari, data anche la popolarità di cui gode, credo che non dovrebbe esserci alcun problema nell’immaginare di poterci confrontare nelle primarie».
Il rischio di una rottura nel centrosinistra - e di una vittoria del Pdl alle regionali - c’è tutto. O no?
«Le posizioni che mettono al sicuro la prospettiva politica sono frutto di un esercizio di tolleranza e pazienza. Io ne ho avuta e quindi si può concludere questo percorso così confuso, caotico e anche avvelenato in una limpida contesa, che può rafforzare e non indebolire l’alleanza. C’è un candidato in pista e sono io, spero che si voglia giocare o che resti un solo candidato in pista. Non credo che al Pd convenga assumersi la responsabilità di due candidati e di una grande lacerazione nel centrosinistra».










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