“Tutelare sempre il diritto al lavoro”
“Tuteliamo il diritto al lavoro, soprattutto dei soggetti svantaggiati. In particolare quelli affetti da deficit di natura cognitiva. Persone che hanno tutte le carte in regola per partecipare a bandi e misure a sostegno dell’occupazione. Per questo ha depositato un’apposita proposta di legge che, a mio avviso, dà un volto più sociale alla nostra attività di legislatori”.
Lo dichiara il consigliere regionale de La Puglia con Emiliano, Giuseppe Turco, illustrando la sua nuova proposta di legge “Interventi a sostegno dei soggetti svantaggiati con residue capacità lavorative”, composta da due articoli e senza alcun onere finanziario.
“Il testo, sul quale mi auguro la più ampia convergenza politica dalla maggioranza quanto dalle opposizioni regionali, mira – spiega Turco - a promuovere azioni a sostegno di soggetti in condizione di svantaggio personale, in particolare affetti da deficit di natura cognitiva (come, a titolo esemplificativo, soggetti con disturbo borderline di personalità) e con residue capacità lavorative, le cui performances professionali possono essere in parte compromesse e necessitare di supporto esterno. Si tratta di soggetti che, per la lieve entità della loro disabilità, non percepiscono alcun tipo di sostegno economico e, nella partecipazione a bandi che favoriscono la prima occupazione e l’inserimento nel mercato del lavoro, si trovano a confrontarsi con competitors “normodotati” e quindi si trovano a priori in posizione di svantaggio”.
“La mia proposta di legge – continua il consigliere regionale –promuove anche le competenze professionali dei beneficiari prevedendo ad esempio che, nel caso di partecipazione a bandi indetti dalla Regione per il sostegno all’occupazione o all’auto-imprenditorialità, il candidato che certifichi la propria lieve disabilità possa essere affiancato nei colloqui da un tutor e godere di riserve e/o punteggi aggiuntivi”.
“In pratica – conclude Turco – stiamo dando una concreta possibilità occupazionale a quella sacca di cittadini “invisibili”. Soggetti che non esistono per il mondo del lavoro, soggetti che sistematicamente vengono ignorati perché la loro “diversità” spaventa e crea inutili e sterili pregiudizi. La diversità invece è un elemento di arricchimento per qualunque tipo di società che voglia definirsi civile e inclusiva”.