Hanno così evitato le sanzioni della dirigente scolastica
Si «auto sanzionano» dopo aver imbrattato il muro di una classe e anzichè accettare la classica punizione conseguente, dopo aver dimostrato « un serio pentimento», si rimboccano le maniche e ridipingono la classe.
«Questa volta la preside “di ferro”, come i ragazzi appellano il dirigente scolastico dell’Ipsia “G. Ferraris”, Rita Ortenzia De Vito, si è lasciata intenerire dai buoni propositi dei ragazzi, ben motivati ad evitare una sospensione che avrebbe compromesso l’anno scolastico, con attività a vantaggio degli ambienti scolastici». A raccontare la storia è la stessa dirigente: «Tutto ha origini da un sopralluogo della preside nelle aule di via Adamello, dal quale emerge, nella classe 3ª BI, una condizione indecente delle pareti, prese dai ragazzi come una superficie su cui sperimentare nuove tecniche di astrattismo grafico. Alla comunicazione del dirigente di un immediato Consiglio di classe che avrebbe deliberato sonore sanzioni per l’intera classe, gli studenti, prontamente, con aria di contrito pentimento, avendo riconosciuto l’errore e pronti e solerti a rimediare, propongono al dirigente di concedere loro due ore dell’attività didattica per rimediare al danno e ripristinare decoro e pulizia nell’aula».
È nota la rigidità e l’intransigenza della preside De Vito di fronte ad azioni che esprimono mancanza di rispetto per luoghi e persone, violazione delle regole, comportamenti borderline verso ogni forma di legalità. Ma in questa circostanza la dirigente ha colto un grande segnale di maturità nei ragazzi: si sono offerti di acquistare pittura e pennelli, autotassandosi, ed espiare, in tal modo, la punizione che si preannunciava davvero pericolosa.