IL PREZZO DELLE RACCOMANDAZIONI E LO PSEUDO SPIRITO DI ACCOGLIENZA CON PROFONDE PRECLUSIONI
Senza voler imporre un pensiero autorevole poiché non lo è, ma esprimendo semplici e sommarie impressioni da cittadino sensibile e senza voler recare offesa alcuna od ad alcuno e nel rispetto di chi compie egregiamente il proprio dovere essendo questi in maggioranza, ma cercando solo di descrivere delle perplessità, congetture e dubbi, e ciò che accade, sollevando questioni di carattere sociale riconducibili ai livelli odierni di guardia di disuguaglianza e nuove povertà, negli interessi di una auspicata equilibrata comunità e di tutti noi affinché non si concretizzino ulteriori anomali fenomeni sociali che possano estendere la forbice o lo scollamento tra Stato e Cittadinanza e se si vuole con profonda umiltà contribuendo ad una maggior consapevolezza che altra funzione non ha che quella di arginare possibili microscopiche spinte destabilizzatrici volte a minare solidarietà umana, coesione sociale.
La probabilità di incontrare un esponente delle forze dell’ordine nelle sue differenziate espressioni, ma nei livelli più bassi della piramide gerarchica nel microcosmo sud Salentino e più precisamente a Santa Maria di Leuca è altissima. Sono cosi tanti che oramai arrivano sempre prima ad accorgersi dei fatti di cronaca loro e fuori servizio ( involucro trovato da un carabiniere libero dal servizio a Santa Maria di Leuca http://www.manduriaoggi.it) che in normali cittadini.
Una tale concentrazione di “forze dell’ordine” a Santa Maria di Leuca da spaventare persino il Milanese che viene a Leuca in vacanza scappando da una città stretta dalle morse dell’Ndrangheta, figurarsi per i locali che se non hanno un “figlio arruolato” nelle forze dell’ordine penseranno certamente ad un assedio moderno e non ad un territorio dello Stato garantista, garantista non lo è affatto dato le situazioni disastrate di Procure e Tribunali.
Isolato, tale fenomeno è fine a se stesso, niente di preoccupante, sono bravi ragazzi, lavorano e ci tutelano. Qualcuno di loro si è sacrificato con la propria vita o sono stati feriti ritornando fedelmente in servizio, dei veri eroi, altri sono davvero in gamba, ecc.
Ma in un territorio come il nostro, il basso Salento, dove per alcuni versi la presenza dello Stato è alterata o distorta e non bisogna pensare che l’idea di Stato si manifesti attraverso il numero statistico delle divise, ma dal buon funzionamento delle istituzioni.
Ironicamente mi pare che invece funzionino egregiamente !?! Una vera e propria eccellenza.
Lo Stato si manifesta sopratutto con una mentalità, modo di pensare e condividere valori e norme comuni, di rispetto delle leggi, di tutela del cittadino da parte delle istituzioni, di trasparenza nei confronti degli stessi e di uguaglianza. Uguaglianza ??? Tutto ciò è un sogno a Leuca. In questo Sud se non hai determinati requisiti di sudditanza o se non sei mezzo disonesto sei out, non te la cavi, brutto da credere. Si è vero, gli arruolati sono tanti, ma l’idea di Stato che dovrebbe esserci di fatto non alberga nel Sud Salento.
Alcune famiglie a Leuca e dintorni devono ringraziare, se non lo hanno già fatto in diverse forme, personaggi conosciuti e illustri, che attraverso queste hanno acquisito consenso e potere tramite il costume della raccomandazione, molto vivo e sentito, un po' meno oggi, per essere stato uno dei meccanismi relativamente facile per “aiutare” un uomo a “sistemarsi” o “super sistemarsi”, facendo fronte ad un male ancora più estremo della disoccupazione che comunque andava e va curato: lo sviluppo economico del Sud e delle sue idee che non passa certamente dal numero di divise o dal grado di repressione realizzato o talvolta scongiurato ma con la consapevolezza di vivere in un territorio non privo di opportunità, da creare ex novo ovviamente, ma con una classe politica meno pigra e procacciatrice di voti in cambio di distribuzione di risorse volte ad aumentare le diseguaglianze.
Adesso, nel momento dell’impegno civile o durante quel momento al confronto con l’altro, con le idee delle riforme, con le istanze moderne di una società che reclama riforme, crescita e sviluppo, queste generazioni “raccomandate” e di conseguenza disabituate, imbarazzate per ovvi motivi, frenate se si vuole, come possono dare il loro prezioso contributo, senza rischiare di entrare in conflitto con quel modo di pensare che le ha prodotte e collocate. Sono conosciuti diversi fatti che a causa della scarsa professionalità di alcuni si sono creati disagi e drammi che hanno raggiunto anche le aule dei tribunali .
Premettendo che il fenomeno potrebbe passare anche inosservato se non fosse per gli effetti negativi che ricadono sulla società civile dove tali carichi vengono sopportati dai cittadini. Il rischio che il meccanismo delle raccomandazioni rimane vivo per i figli di questi è altissimo. E si vede. Ma allora come si può immaginare ad un paese riformato e moderno ? Interrogativi inquietanti che riportano allo Stato come costruzione sociale, come costruzione mediatica, vedi il fenomeno di “Striscia la notizia” che anticipa le forze dell’ordine e la funzione istituzionale. Ma se il presidente Napolitano afferma che non c’è sviluppo senza Sud dovrebbe aggiungere che questo Sud deve impegnarsi a cambiare e la sua classe politica deve essere sostituita, almeno coloro che hanno problemi con la magistratura e sono tanti e cosi via. Sogno o Realtà. Dobbiamo crederci ?
E sul tessuto sociale questo come è vissuto, questi fenomeni che si traducono poi in azioni cosa producono? Vorremmo che gli scienziati sociali potessero dire la loro, ma in Italia non è facile parlare di questi argomenti poco documentati, poiché il dibattito è difficile, forse ostacolato, poiché assume nell’opinione pubblica strumentalizzata, connotati che non danno ragione agli intenti filantropici e sociali della questione, si pensa indebitamente che si voglia parlare male di soggetti che in fondo rischiano la vita… è vero rischiano la vita; ma, nulla di più errato, sbagliato e insostenibile sostenere che gli si vuole attaccare. Le perplessità sono motivate dal desiderio di una società equilibrata e una moderna professione professionalizzante, scusate il gioco di parole.
Se sul piano sociale dei carenti ed incisivi dibattiti e degli inesistenti interventi, a parte qualche campagna sulla legalità che ripone sistematicamente la domanda “chi controlla i controllori” , si affaccia una organizzazione parastatale che lentamente si conforma e struttura, per spinte naturali e autodeterminanti, riesce tra le pieghe dei disservizi, della mancanza di lavoro, dei disagi della povertà a creare una sorta di cuscinetto tra gli organi funzionali dell’apparato statale sino a distaccarne le terminazioni nervose e le possibili sinapsi o nodi di congiunzione, acquisendone nel sottobosco il controllo, possiamo immaginare di trovarci di fronte ad una patologia che per analogia medica rappresenta un cancro, che come ben si sa può convivere per parecchio tempo con gli organi sani alterandone comunque le funzioni principali. Non dimentichiamo che ci si muove su relazioni di massima fiducia con il cittadino, ovvero il cittadino comune ha un alto grado di fiducia per gli uomini in divisa ed è giusto, ma tale fiducia, a volte, è tradita in diversi modi.
E chi ne viene danneggiato principalment : quegli strati della popolazione che rappresentano la reale dimensione demografica dello Stato e le sue Istituzioni. Ma lo Stato e lo Stato di Diritto oggi dissestato e in crisi e sembra che rappresenti solo una piccola parte di eletti e non l’intero popolo italico. Le diseguaglianze sul piano istituzionale evidentemente negli ultimi anni hanno subito una impennata notevole. Dare valore e peso al cittadino, alla cellula elementare di questo apparato così delicato dovrebbe essere la terapia di una lenta guarigione.
Walter Petese
leucaworks.com