I foggiani recriminano per un presunto fallo da rigore non sanzionato
Rammarico negli spogliatoi di Cerignola dopo il pareggio a reti inviolate di ieri, in casa con il Manduria.
La formazione foggiana ha avuto la possibilità di ottenere il massimo nella prima delle tre gare che si disputeranno in questa settimana (si gioca il giorno dell’Epifania e domenica prossima).
«Non siamo stati cinici come lo dovevamo essere – attacca l’allenatore del Cerignola Sergio Notariale -, nella ripresa abbiamo avuto almeno quattro palle gol per passare, invece siamo qui a rammaricarci».
Cerignola senza i due pezzi pregiati arrivati nel calciomercato di dicembre: Ernesto Verolino non ha giocato per l’influenza, mentre il centrocampista Dino Marino ha scontato una giornata di squalifica.
«Non sono queste delle scusanti – sbotta il presidente Giuseppe Dinisi -, nel primo tempo non siamo riusciti ad essere propositivi, mentre nella ripresa non siamo stati bravi a metterla dentro».
Il Cerignola ha protestato per un penalty non concesso da Airoldi di Molfetta per un fallo evidente su Lasalandra.
«Il rigore c’era eccome – rimarca il dg Francesco De Cosmo -, con gli arbitri di Molfetta non siamo fortunati. Ma la squadra c’è e nel secondo tempo abbiamo visto tutti com’è andata. Ora bisogna continuare a Tricase».