“Io sono il colonnello” di Michelangelo Gratton vince il Vertical Movie Festival nella Sezione Sport
Il col. Carlo Calcagni: “Una vittoria veramente inaspettata che ho dedicato a tutti i colleghi che nell’adempimento del dovere hanno perso la vita o hanno riportato danni permanenti, ed alle nostre famiglie che non hanno scelto questa vita, ma solo di amarci, e per questo amore che ci danno pagano a caro prezzo le conseguenze di queste amare realtà“
Il mondo delle immagini diventa verticale. Si è svolto a Roma, a Piazza del Popolo, dal 20 al 23 settembre, un’assoluta novità mondiale: il primo Vertical Movie Festival (https://www.verticalmovie.it/).
L’evento internazionale ha proposto un cambio di visualizzazione epocale di cinema e tv attraverso l’interpretazione della nuova tecnologia. L’idea – ha spiegato Maurizio Ninfa, imprenditore siciliano, presidente del festival: “Vertical Movie nasce dai tempi e dall’uso ormai imperante del nuovo modo di comunicare in rete. Questo rappresenterà un punto di partenza, che rivoluzionerà le produzioni in ambito pubblicitario e cinematografico”.
Un audace progetto, condotto dal direttore artistico Salvatore Marino, attore e presentatore, che ha proposto il primo concorso internazionale di raccolta video, arrivati da tutto il mondo, realizzati in verticale con i telefonini cellulari e con altri mezzi professionali, ruotati però di 90 gradi rispetto all’uso normale.
Otto le sezioni in concorso: Vertical Open, Vertical Woman, Vertical Comedy, Vertical Doc, Vertical Home, Vertical 2K, Vertical Train e Vertical Sport.
Fuori concorso: Vertical News, Vertical Art, Viral Web e Maestri Verticali.
Il festival si è svolto lungo quattro serate di puro spettacolo tra audiovisivi, musica, eventi, ospiti e molto altro.
Questo nuovo modo di inquadrare e di fotografare viene utilizzato ormai dal 70 per cento dei video caricati in rete.
Tra tutti i video arrivati attraverso il web, l'esperta giuria ha selezionato più di un centinaio di video verticali, provenienti da tutta Europa, da Sudamerica, Australia e da Paesi Asiatici.
Tra le novità del Festival, la trasmissione in streaming in verticale di una messa e dell’Angelus, in accordo con la Santa Sede.
Il nostro obiettivo ha spiegato il presidente Ninfa – è utilizzare una tecnologia innovativa per avvicinare le nuove generazioni a temi di carattere sociale e per diffondere l’uso consapevole dei nuovi sistemi di comunicazione.
Per la sezione Vertical Sport, la giuria di esperti ha decretato vincitore il Colonnello del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano Carlo Calcagni, con il film di Michelangelo Gratton “IO SONO IL COLONNELLO”.
A consegnare questo importante premio sono saliti sul palco:
il senatore Claudio Barbaro, presidente di ASI Nazionale,
il segretario generale del CONI, Roberto Fabbricini, presidente di CONI Servizi,
Alfio Giomi, presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera,
e Claudio De Falco, attore e campione di kick boxing.
Il senatore Claudio Barbaro ha definito il Colonnello Calcagni «Degno vincitore, di questa edizione del primo Vertical Movie Festival per lo Sport, per come, nonostante tutto, continua a rendersi socialmente utile, riuscendo a comunicare, attraverso un filmato, un forte messaggio di vita, con il suo “Mai Arrendersi”».
Il Colonnello del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano Carlo Calcagni è un Uomo della Folgore, pilota, istruttore di elicotteri ed atleta di altissimo livello che vanta al suo attivo numerosi riconoscimenti e titoli nazionali ed internazionali.
Nel 1996, Carlo viene inviato in Bosnia, come unico pilota del contingente italiano, a svolgere attività di ricognizioni, trasporto e servizio di evacuazione medico sanitaria (MEDEVAC). Il suo era un compito umanitario
destinato a portare soccorso, recuperare feriti e salme, tra sangue e macerie, in una terra distrutta dalla guerra.
E proprio durante la missione in Bosnia Carlo si ammala. La sua è una malattia indotta dalle, tristemente note, nanoparticelle di metalli pesanti che, ad ogni respiro e senza saperlo, ha inalato. Le conseguenze di quel subdolo nemico, invisibile, che ha pervaso tutti i suoi organi vitali sono sopraggiunte attraverso malattie spaventose solo a pronunziarsi.
Sensibilità chimica multipla, epatopatia, insufficienza renale, cardiopatia, fibrosi polmonare con insufficienza respiratoria, Parkinson, una forma di sclerosi multipla degenerativa e irreversibile, fibromialgia disfunzione dell'ipofisi e tanto altro ancora.
Le nanoparticelle hanno contaminato ogni cellula dei suoi organi e hanno persino mutato il DNA. Carlo ha assistito alla morte della sua perfetta salute fisica, alla morte dei suoi sogni di Pilota, di Istruttore, di Atleta e di padre. Davanti ai suoi occhi si è palesato un bivio fatto di solo due strade: vita o morte. La sua indole da vero militare, Uomo della Folgore e Pilota, hanno predominato sulla scelta di una resa che non gli apparteneva, mentre la grande tempra da Atleta ha innescato in lui una carica di energia positiva che lo ha portato a rialzarsi... a rinascere... con l’obiettivo di essere d’esempio.
Da quel momento sopravvive grazie ad una quotidiana e pesantissima terapia: 300 compresse ogni giorno, 5 ore di flebo , 7 vaccini appena sveglio, ossigenoterapia, sauna a raggi infrarossi, ventilatore polmonare, dialisi ed altre cure a cui si sottopone periodicamente presso il Breakspear Hospital, in Inghilterra.
La grave disabilità che è la sua nuova identità è una condizione, dice Carlo ….”la mia è una disabilità invisibile come il nemico che mi ha colpito... che non ha mutilato il mio corpo... ma ha mutilato la mai anima... e che porterò con me fino alla fine dei miei giorni. Nonostante la gravissima malattia contratta durante una missione nei Balcani per aver fatto il mio dovere, non mi sono arreso e ho continuato a lottare, lotto ogni giorno come un leone cercando di essere di esempio per tanti anche attraverso lo sport!”.
Questo grande uomo che davvero veste la divisa come una sua seconda pelle, si è avvicinato allo sport sin da bambino e ha praticato judo, canottaggio e atletica ma la sua più grande passione è sempre stato “il ciclismo“.
Le sfide in sella alla sua bici gli hanno permesso di vincere numerosi trofei e medaglie, oltre 300 vittorie tra gare nazionali ed internazionali. Le vittorie di Carlo hanno sempre avuto qualcosa di speciale, tant’è che giornalisti e avversari dicevano che erano sfide “alla Calcagni"... spesso definite "imprese di altri tempi" e con un risultato da podio assoluto.
Con il Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa, Carlo ha vinto ancora nonostante la gravissima disabilità dovuta alla malattia miltiorgano che, dalle Autorità Competenti , è stata riconosciuta come “Dipendente da causa e fatti di Servizio”. Ben tre medaglie d’oro agli Invictus Games 2016 ad Orlando, in Florida, l’evento sportivo ideato dal principe Harry di Inghilterra che prevede la competizione tra veterani di guerra.
Pedalare in sella al suo triciclo volante per Carlo non è solo passione, è molto di più, è terapia, la più efficace per contrastare la degenerazione neurologica e sentirsi veramente vivo!
Nei quotidiani allenamenti Carlo trova sollievo ai suoi dolori e attraverso la sudorazione riesce ad eliminare almeno in parte le tossine metaboliche che i suoi organi malati non riescono più a smaltire.
Nello sport ha sempre trovato un valido alleato “…un mezzo importante per affrontare e superare le difficoltà” e nella squadra, un punto di forza.
Per Carlo lo sport è il mezzo più potente per onorare e celebrare la vita, soprattutto quando questa diviene fragile “…perché unisce e nelle difficoltà il gruppo rafforza”... queste le sue parole ... per lui la condivisione esiste sia nella vittoria... sia nei problemi, quelli di una vita fatta di malattia e disabilità. Per questo si è prefissato di usare se stesso come esempio reale del suo “MAI ARRENDERSI”.
Partito da Lecce in sella al suo triciclo volante il 2 settembre 2018, Carlo ha pedalato per 1109 km fino a Roma per portare tra la gente e nelle Istituzioni la sua testimonianza, il suo messaggio di speranza e di solidarietà al grido del suo motto: “Mai ARRENDERSI" alle difficoltà, “MAI DIMENTICARE" i meno fortunati e coloro che non sono più tra noi.
La vita del Colonnello Carlo Calcagni e i suoi numerosi successi sportivi sono testimonianza della notevole incidenza che ha lo sport nel raggiungimento del benessere psico-fisico, in qualunque condizione e ad ogni età!
Ma è anche testimonianza dell’altrettanto importante ruolo sociale ed umano dello sport!
Le vittorie di Carlo sono sempre le vittorie di tutti. Così, anche dopo aver ricevuto il prestigioso premio assegnato per aver vinto il Vertical Movie Festival nella Sezione SPORT, per il docu-film “Io sono il Colonnello” realizzato da Michelangelo Gratton proprio per diffondere la storia di Carlo, senza esitare, dichiara:
“Una vittoria veramente inaspettata che ho dedicato a tutti i colleghi che nell’adempimento del dovere hanno perso la vita o hanno riportato danni permanenti, ed alle nostre famiglie che non hanno scelto questa vita, ma solo di amarci, e per questo amore che ci danno pagano a caro prezzo le conseguenze di queste amare realtà“.
Soltanto Uniti si vince sempre!