E’ la considerazione del laboratorio politico progressista “Manduria Lab” all’indomani della manifestazione contro i cattivi odori
«C’è una Manduria che vuole cambiare».
E’ la considerazione del laboratorio politico progressista “Manduria Lab” all’indomani della manifestazione contro i cattivi odori.
«C’è una Manduria che non si arrende, testimoniata da tanta parte di società civileche ha preso parte a varie assemblee pubbliche, riunendosi sotto la sigla “Aria Pulita” ed ha sottoscritto un esposto stilato con dovizia di particolari da un gruppo di generosi avvocati della città ed indirizzato alla Procura della Repubblica contro una questione denunciata da tutta la comunità e divenuta ormai intollerabile» rimarca “Manduria Lab”. «Testimoniata altresì da tanti movimenti politici che hanno accettato di sfilare senza segni distintivi e senza bandiere, per non toccare le sensibilità altrui.
Ma ecco che sin dal termine della manifestazione cominciano le critiche, i distinguo, le prese di posizione e la si valuta in termini di successo/insuccesso.
Critiche che provengono anche da chi ha partecipato a tutte le riunioni, ha detto la propria, ha contribuito all’organizzazione e ne ha condiviso le modalità di svolgimento pacifiche e civili, come testimoniano i verbali stilati al termine delle stesse.
Ma al di là delle carte bollate, chi ha ragione: chi si defila o chi cerca di aggregare? Chi cerca il confronto o chi persegue tutto ciò che divide? Chi preferisce dire “noi” o chi mugugna perché non ha potuto urlare “io io io”?
Questa Manduria che faticosamente cerca di tornare ad essere comunità, di ricucire un tessuto sociale lacerato da anni di mala politica e cattiva amministrazione, di inventarsi un ruolo di cittadinanza attiva, non merita di essere avvilita riducendo tutto ad un mero calcolo numerico.
La manifestazione di domenica è un importantissimo punto di partenza per tutti coloro che credono in un cambiamento vero».