martedì 26 novembre 2024


04/11/2018 12:58:08 - Manduria - Attualità

Il personale della Soprintendenza è intervenuto sin da lunedì mattina per un sopralluogo all’edificio sacro

«Il danno alla chiesa di San Michele Arcangelo, in rapporto al crollo dell’intero timpano, è stato contenuto, poiché negli anni scorsi era stata realizzata una struttura di copertura dell’estradosso della volta della struttura».

Il personale della Soprintendenza è intervenuto sin da lunedì mattina per un sopralluogo all’edificio sacro.

«Il personale della Soprintendenza in servizio presso il deposito di reperti archeologici nell’ex convento degli Agostiniani a Manduria, ha dato immediatamente l’allarme per l’abbattimento del timpano della sovrastante facciata della chiesa di S. Michele Arcangelo, crollato rovinosamente sulla copertura, interessando in particolare la prima navata della chiesa» viene rimarcato in una nota della stessa Soprintendenza. «Inoltre, la tromba d’aria abbattutasi sulla città ha provocato il sollevamento e lo spostamento della capriata presente sulla copertura della chiesa.

La Soprintendenza è intervenuta nell’immediato effettuando, già nella mattinata di lunedì, un sopralluogo insieme a personale dei Vigili del Fuoco e disponendo, insieme all’Unità di Crisi Coordinamento Nazionale del Mibac, coordinata dal Prefetto, Fabio Carapezza Guttuso, l’istantaneo inizio dei lavori di messa in sicurezza della struttura.

E’ stato prontamente affidato un incarico per lo spostamento delle macerie del timpano cadute sia sulla copertura della navata che nel chiostro dell’annesso convento, i cui lavori sono stati avviati la mattina di martedì. Nei prossimi giorni si concluderà lo spostamento delle macerie e si realizzerà il ponteggio per intervenire sulle lesioni che si sono aperte sia sulla volta che in facciata.

Il danno, in rapporto al crollo dell’intero timpano è stato contenuto, poiché negli anni scorsi era stata realizzata una struttura di copertura dell’estradosso della volta. Benché tale intervento non sia stato mai presentato né autorizzato dalla Soprintendenza, si può affermare che esso abbia attutito la caduta dei blocchi e salvato la navata che, altrimenti, avrebbe probabilmente subito danni assai più gravi.

Le macerie saranno portate in un deposito messo a disposizione dal Comune e saranno pulite per poter poi valutare l’intervento di restauro del timpano e delle sue statue».

Tutte le attività sono state coordinate dal Soprintendente Maria Piccarreta e dirette dal funzionario Carmelo Di Fonzo, con la collaborazione, in cantiere, dei geometri Achille Cicciò e Vito Cinefra.











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