«Tanti visitatori che, mossi da curiosità e nostalgia, hanno rianimato i corridoi dello storico cinema teatro Candeloro»
Quasi 1.500 visitatori in una settimana.
E’ positivo il bilancio della mostra “Il cine-teatro a Manduria nel ‘900”, promossa dalla sezione di Manduria di “UniTre” e curata da Vincenzo Stranieri.
«Tanti visitatori che, mossi da curiosità e nostalgia, hanno rianimato i corridoi dello storico cinema teatro Candeloro» rimarca il curatore della mostra. «Per molti è stato un vero e proprio ritorno al passato, un bellissimo viaggio adiuvato da più di cento locandine, dalle storiche fotografie, dalle numerose recensioni dei giornali d’epoca, fino alla stessa musica: la Boheme di Puccini e la Traviata di Verdi che hanno fatto da colonna sonora alla inaugurazione della mostra così come nel lontano 1952 le stesse opere furono rappresentate per l’inaugurazione del teatro Candeloro. La mostra è stata dedicata alla memoria del dott. Michele Greco, a lungo bibliotecario della “Marco Gatti”, il quale ebbe la lungimiranza di raccogliere e custodire per anni tutto quel materiale che per tanti altri sarebbe risultato inutile o ingombrante».
In tanti hanno contribuito alla realizzazione di questo evento.
«Un ringraziamento a tutti coloro che, a vario titolo, direttamente e indirettamente, hanno contribuito alla realizzazione della mostra. Un ringraziamento particolare va all’Università delle Tre Età, al suo presidente nazionale, Gustavo Cuccini, e al presidente della nostra sezione cittadina, Maria Antonucci Rochira; ai nostri sponsor (senza il loro prezioso contributo nulla sarebbe stato possibile); a Sisto Sammarco che con il suo intervento, prezioso e scrupoloso, ha impreziosito il valore della mostra, soffermandosi sull’evoluzione del linguaggio utilizzato sulle singole locandine; alla congrega dei Santi Leonardo e Sebastiano; alla famiglia Candeloro che ha consentito di accedere, dopo trent’anni, nei locali del teatro più amato dai manduriani.
L’intento della mostra non era solo quello di far conoscere la vasta pubblicistica riguardante i diversi cine-teatri del ‘900 e un edificio storico come il cine-teatro Candeloro, ma anche, e forse soprattutto, quello di riaccendere i riflettori su un palcoscenico ormai abbandonato da anni, quello della cultura, e tentare di riportarlo di nuovo in auge».