Le posizioni sono cristallizzate da tempo
Ultimo atto della conferenza di servizi questa mattina a Bari sul procedimento autorizzatorio unico regionale relativo al progetto di fattibilità tecnica ed economica per il riutilizzo dei reflui trattati dal nuovo depuratore consortile di Manduria e Sava e sui relativi scarichi complementari.
L’appuntamento è alle 12, in Regione. Anche per questo nuovo, forse atto conclusivo, dell’iter autorizzatorio sono stati invitati dall’Acquedotto Pugliese la Provincia di Taranto, i Comuni di Manduria, Sava e Avetrana, il segretariato regionale MIBACT, la Soprintendenza Archeologica alle Belle Arti e al Paesaggio, l’Arpa, l’Autorità Idrica Pugliese, l’Autorità di Bacino della Puglia e il Consorzio di Bonifica dell’Arneo.
Le posizioni sono cristallizzate da tempo. Il Comune di Sava ha più volte sollecitato, negli ultimi anni, l’avvio dei lavori, qualunque sia il sito prescelto per il depuratore consortile (area Urmo o una zona più interna) e il recapito finale dei reflui. L’attuale Commissione straordinaria di Manduria ha rimarcato l’urgenza di avere in funzione il depuratore, considerato che il vecchio non è più funzionante. Avetrana, invece, si oppone con tutte le proprie forze e cerca di convincere Regione e Aqp ad allontanare dall’area vicino alla costa il depuratore, spostandolo invece all’interno al fine di non danneggiare il turismo e le tante abitazioni attigue al sito sinora prescelto.
Crediamo che Aqp e Regione Puglia domani cercheranno di chiudere l’iter, confermando le scelte già fatte, al fine di cantierizzare i lavori per la realizzazione del nuovo impianto depurativo.