Salta la parte del progetto dedicata al recapito finale del refluo depurato. L’Arneo propone di gestire a fini irrigui le acque. Ma se non dovesse riuscirci, si profila lo spettro dello scarico in mare
La Gestione delle Risorse Idriche non concede le autorizzazioni necessarie e AQP ritira le variazioni al progetto individuate in alternativa alla condotta sottomarina.
L’iter per la realizzazione del depuratore consortile riserva una clamorosa sorpresa. Così come il gioco dell’oca, invece di compiere un passo in avanti, si è costretti a ritornare praticamente al via.
Dalla conferenza di servizi di Bari è arrivato un colpo di scena che rischia di vanificare il lavoro sin qui compiuto e soprattutto di far profilare nuovamente lo spettro dello scarico in mare dei reflui depurati. L’alternativa alla condotta sottomarina, a questo punto, è esclusivamente legata ad una proposta avanzata ieri mattina dal rappresentante del consorzio di bonifica Arneo: l’ente sarebbe disponibile a farsi carico delle acque depurate, evidentemente a fini irrigui. Non ha però mostrato alcun progetto di fattibilità. Pare che lo farà pervenire a tutti gli enti interessati nei prossimi giorni.
Resta invece immutata l’ubicazione dell’impianto: lungo la provinciale “Tarantina”, a poche decine di metri dalla collinetta turistica avetranese “Urmo”. Non solo. Raccogliendo le richieste parallele dei Comuni di Manduria e Sava, la conferenza di servizi ha votato a maggioranza (c’è stato solo il voto contrario di Avetrana) la decisione di chiedere ad AQP di avviare celermente i lavori per la realizzazione del nuovo depuratore, per la rifunzionalizzazione del vecchio e della condotta/premente di connessione fra i due impianti, già autorizzati e non oggetto della conferenza di servizi di ieri.
«I tempi di esecuzione dei lavori sono lunghi e ampiamente compatibili con la nuova procedura a farsi» è riportato nel verbale sottoscritto, «e nella considerazione che riguardano comunque opere valutate separatamente».
«Si profila un grosso rischio» ha affermato il vice sindaco di Avetrana, Alessandro Scarciglia, al termine della conferenza. «Se la proposta di Arneo non dovesse essere ritenuta tecnicamente valida e dunque, realizzabile, resterebbe un’unica possibilità: lo scarico in mare dei reflui depurati. Non possiamo e non vogliamo correre questo rischio. Io ho la certezza che, ad eccezione di qualche tecnico burocrate, neppure Manduria, oltre ad Avetrana, è favorevole a questo progetto. Già da oggi, quindi, avanzo una proposta: una grande manifestazione di piazza a Manduria per ribadire il parere negativo a questo progetto».
Manifestazione unitaria e senza bandiere politiche che, in effetti, si terrà domenica 16 dicembre a Manduria.