Ecco il programma dei riti religiosi
Una festa, fra le più sentite e attese dell’anno, preceduta dalla “divota pratica”: il digiuno a pane e acqua, ciascuno in un giorno e in un mese dell’anno differenti, poi registrati nel Librone Magno. Una penitenza per “voto” alla Immacolata Concezione, originariamente nata, a metà del 1600, per proteggere l’allora Casalnuovo dal “fiammeggiare dei lampi, dal violento rumoreggiare dei tuoni e dal turbinare del vento furioso”.
Le celebrità per i festeggiamenti di quest’anno si sono aperti ieri sera con la recita del Rosario (17,30) e la Santa Messa presieduta da don Pasquale Dellomonaco (ore 18) nella chiesa intitolata alla Madonna. Seguiranno ogni sera, sempre alle 18, e sino al 6 dicembre, le celebrazioni delle Messe presiedute da altrettanti sacerdoti: oggi (venerdì), dal padre Passionista Pietro Ludovico Conenna; sabato dal padre Francescano Cosimo Prò; domenica da don Enzo Di Lauro; lunedì della prossima settimana da don Leonardo Dadamo; martedì da don Domenico Panna; mercoledì da don Salvatore Rubino; giovedì da don Fernando Dellomonaco.
Venerdì 7 dicembre, giornata della vigilia della festività, la solenne celebrazione eucaristica sarà presieduta dal vescovo di Oria, mons. Vincenzo Pisanello. Il giorno dopo, l’8 dicembre, alle 10 la Messa sarà celebrata da mons. Franco Dinoi, padre spirituale della confraternita dell’Immacolata. Alle 17,30, quindi, la recita del Rosario e alle 18 la Messa presieduta da don Pasquale Dellomonaco. Ultimo atto dei festeggiamenti (così come riportati nel calendario a firma di mons. Franco Dinoi e del priore della confraternita Vincenzo Baldari), domenica 9 dicembre, alle ore 9: sarà celebrata una Messa in suffragio di tutti i confratelli defunti.
Quest’anno i festeggiamenti hanno un valore speciale. La Confraternita rimarca, anche nel manifesto fatto affiggere sui muri della città, come la protezione della Vergine Immacolata e dei Santi Patroni di Manduria sia stata fondamentale durante la tromba d’aria del 28 ottobre scorso, che ha causato ingenti danni, ma nessuna vittima, né feriti.
Lo stesso Michele Greco, per anni direttore della “Marco Gatti”, in una sua pubblicazione ricordò come il 23 febbraio del 1743 la Puglia (e gran parte dell’Europa meridionale) fu interessata da un tremendo terremoto. I cittadini manduriani si radunarono nella chiesa dell’Immacolata e nel vasto piazzale circostante (ove è poi sorto il convento dei Passionisti), per celebrare il Rosario all’Immacolata, ringraziandola per la protezione.