E’ l’opinione espressa dal Comitato per la Tutela del Territorio in una nota inviata anche alla Procura e al Prefetto di Taranto
«Una montagna di denaro pubblico per costruire il depuratore della vergogna».
E’ l’opinione espressa dal Comitato per la Tutela del Territorio in una nota inviata anche alla Procura e al Prefetto di Taranto.
«I tre commissari straordinari di Manduria e il sindaco di Sava Iaia devono capire, come lo deve capire anche il presidente Emiliano, che le popolazioni di Manduria, di Avetrana, di Erchie, di Torre S. Susanna e dei paesi vicini non vogliono la costruzione del depuratore a Urmo Specchiarica» si legge nella nota. «Questi signori non possono schierarsi contro tale e tanta volontà popolare. Sembra che lo facciano a sfregio di tutti coloro che abitano e che frequentano le spiagge che vanno da Borraco a Torre Colimena!
Se c’è davvero la cosiddetta “emergenza sanitaria”, perché i tre commissari e Iaia non chiedono alla Regione e ad AQP di ristrutturare l’attuale depuratore a Manduria e mettere in funzione, finalmente, quello di Sava sulla via per Francavilla Fontana, la cui spesa complessiva è meno della metà di quello consortile e con tempi molto più ristretti?
Il depuratore consortile Sava-Manduria a Urmo Specchiarica non deve essere costruito perchè è un’opera molto costosa e invece di risolvere il problema lo aggrava, mentre va trovata la soluzione con il pieno rispetto delle volontà popolari, dell’ambiente, del risparmio del territorio e soprattutto nell’economia costi/benefici. Solo delle menti “strane” possono pensare di spendere, in questo periodo di vacche magre, delle somme stratosferiche! Noi abbiamo già messo al corrente le autorità competenti, politiche e non, e continueremo a lottare con tutte le nostre forze».