martedì 26 novembre 2024


11/12/2018 10:04:53 - Manduria - Attualità

A 74 anni dalla sua morte, l’ANPI di Manduria commemora nuovamente la sua figura con altre iniziative

 

La sezione ANPI di Manduria ha donato ieri all’Amministrazione comunale di Manduria il busto dell’eroe Cosimo Moccia, un carabiniere “partigiano solidale” che fu fucilato dalla X Mas il 10 dicembre del 1944.

A 74 anni dalla sua morte, l’ANPI di Manduria commemora nuovamente la sua figura con altre iniziative. In primis, in mattinata, la donazione del busto, che sarà poi esposto nel museo della II Guerra Mondiale, che ospiterà la cerimonia. Inoltre, ieri sera, alle 18, don Franco Dinoi ha celebrato una Messa nella chiesa Matrice ricordando l’eroe.

Non solo. Attraverso la propria pagina facebook, il presidente della sezione ANPI di Manduria, Salvatore Fanuli, ricordando che è al via la secondo edizione del concorso letterario “Cosimo Moccia partigiano solidale”, rivolto agli studenti delle scuole secondarie superiori di Manduria e della valle Tramontina (luogo in cui perse la vita), rende pubblica una lettera del vice sindaco reggente Rosetta Facchin del Comune di Tramonti di Sotto, centro in cui 74 anni fa ebbe luogo la fucilazione del carabiniere manduriano.

«Con la presente, l’Amministrazione comunale di Tramonti di Sotto intende, con sempre più convinzione, cementificare con voi il rapporto di amicizia che ci lega e ci unisce» scrive Rosetta Facchin al presidente ANPI manduriano Salvatore Fanuli. «Un sincero saluto a tutti gli antifascisti che intendono onorare la memoria di Cosimo Moccia, nome di battaglia “Aldo”, medaglia d’argento al valore militare e degli altri 9 partigiani che con lui furono fucilati dai fascisti della X Mas battaglione Valanga il 10 dicembre 1944 lungo il muro del cimitero di Tramonti di Sotto.

Ragazzi che seppero dire di no ad una dittatura che piegò per oltre un ventennio le schiene degli italiani, massacrò le carni, imprigionò i cervelli. Il carabiniere Cosimo Moccia e tutti gli altri hanno saputo riscattare l’orrore che il fascismo aveva gettato su loro in tutti quegli anni.

In quei giorni si spezzò quel sogno e con esso anche quelle giovani vite.

Oggi, più di ieri, i partigiani diventino modelli a cui ispirarsi per cercare di resistere all’intolleranza, all’affacciarsi dei nazionalismi, ai vecchi e ai nuovi fascismi, all’autoritarismo crescente, alle guerre.

È un impegno che tutti noi dobbiamo prenderci per ricordare e sopratutto tramandare i valori, ancora attuali, che hanno animato quella formidabile stagione» conclude Rosetta Facchin. «Evviva i partigiani! Evviva la libertà!».












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