lunedì 25 novembre 2024


14/12/2018 12:41:37 - Salento - Attualità

Uomo, atleta e militare che incarna perfettamente i valori e il coraggio di cui il premio vuole essere portatore

 

La XIII Edizione del Premio ASI “Sport & Cultura – Gli Oscar dello Sport Italiano”si concluderà domani. La serata di premiazione, alla presenza di illustri ospiti, si terrà al Clante Hotels di Chianciano Terme. L’iniziativa, che coincide con il decennale della fondazione ASI, promuove la diffusione di ideali di solidarietà, aggregazione, rispetto e amore per la vita, che trovano nello sport la massima espressione e un eccellente strumento di divulgazione.

Il “Premio” è distinto in tre specifiche sezioni: “Impiantistica e promozione Sportiva”, “Innovazione tecnologica“ ed “Etica Sportiva, Premio Fabrizio Quattrocchi“. Quest’ultima sezione ha visto concorrere atleti, direttori di gara, dirigenti, tecnici e società sportive, che si sono distinti per aver compiuto o realizzato qualcosa di alto valore etico -formativo.

IN MEMORIA DI FABRIZIO - Non a caso il Premio Dedicato all’Etica Sportiva porta il nome di Fabrizio Quattrocchi. Nato nel 1968 a Catania, appassionato di arti marziali e praticante il Taekwondo, il 14 aprile 2004,  venne ucciso in Iraq, a Baghdad, mentre lavorava come guardia di sicurezza privata italiana. Fabrizio Quattrocchi chiese di togliere la benda prima di essere ucciso, per mostrare il coraggio con cui un Italiano affronta l’esecuzione capitale. Il podio del premio “Etica Sportiva – FABRIZIO QUATTROCCHI” si completa con la Fondazione Artemio Franchi al secondo posto e la Lega pallavolo Serie A al terzo.

CARLO IL VINCITORE - Il vincitore di questa sezione è un Uomo, atleta e militare che incarna perfettamente i valori e il coraggio di cui il premio vuole essere portatore. Il Suo nome è ormai conosciuto anche oltre Oceano poiché da pochi giorni è rientrato, con la delegazione del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa ( GSPD), da Washington, dove ha rappresentato l’Italia per l’incontro con i Wounded Warriors.

Lui è Carlo Calcagni, Colonnello del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano, aggiudicatosi in questa competizione quasi la totalità dei voti, 92,6 % delle preferenze, una vera standing ovetion.

Militare encomiato, Ufficiale paracadutista, pilota di elicotteri e istruttore di volo, viene riconosciuto vittima del dovere per aver contratto malattie letali durante una missione di Pace in Bosnia Erzegovina nel 1996.

Il coraggio per lui è parte della sua quotidianità, sfida la morte e riesce a vivere grazie alla sua grande passione: lo sport. Inarrestabile, caparbio, resiliente, continua tra terapie quotidiane, interventi chirurgici e visite specialistiche, a praticare il ciclismo, sua grande passione, continuando a vincere.

Oggi la sua missione è: divulgare l’importanza dello sport e la sua capacità di rafforzare chi vive gravi fragilità e problemi psico/fisici. Ottimo motivatore, continua a prestare il suo servizio attivo nel Ruolo d’Onore dell’Esercito.

La Sua storia di integerrimo servitore dello Stato e Sportivo d’eccellenza, la racconta Carlo nel Docu-Film  “IO SONO il Colonnello” opera del regista Michelangelo Gratton che ha saputo racchiudere in essa i momenti più salienti. Inevitabile e inarrestabile l’escalation di voti ricevuti dal Docu-Film.

Possiamo affermare che con l’assegnazione a Carlo Calcagni del Primo Premio, sezione “Etica Sportiva“ dedicato a Fabrizio Quattrocchi, salgono sul Podio più alto la rettitudine, l’etica, lo sport, la solidarietà, la vita, i suoi più nobili valori e il nostro Tricolore.











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