Deliberato l’impegno di spesa
Poco meno di 500mila euro.
E’ il primo conto presentato al Comune di Manduria dalle aziende intervenute per fronteggiare le criticità generate dalla violenta tromba d’aria che ha interessato la città nella tarda sera del 28 ottobre. Un impegno di spesa, in tal senso, è stato deliberato dal Comune, che si prepara alla liquidazione delle somme spettanti ad ogni singola ditta: sarà preventivamente approvato un altro provvedimento a conclusione delle verifiche contabili.
«Nella serata del 28 ottobre 2018 e fino a tutta la mattinata del 29 ottobre 2018, il territorio comunale è stato interessato da un violento nubifragio caratterizzato, oltre che da abbondanti precipitazioni piovose dal passaggio di una violenta tromba d’aria» è ricordato, in premessa, nell’atto deliberativo del Comune. «Tale emergenza ha richiesto l’intervento immediato della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Locale e delle forze di Polizia e Carabinieri i quali hanno attivato ogni procedura utile per fronteggiare le criticità rilevate.
Per fare fronte all’emergenza, l’Ente ha provveduto ad affidare incarichi ad alcune ditte, in particolare per il ripristino della viabilità, per il servizio straordinario di raccolta di materiale vario con la rimozione e il trasporto di macerie e detriti vari, per lo smaltimento dei rifiuti, la rimozione degli alberi caduti e/o pericolanti ed l’eliminazione di pericoli da folgorazione».
Nella prima fase sono stati redatti dei verbali di somma urgenza al fine di regolarizzare i rapporti con le ditte incaricate di urgenza. Nello stesso tempo, la Commissione straordinaria, con poteri di Giunta, ha richiesto, il 31 ottobre scorso, lo stato di calamità naturale, allegando a tale atto la relazione redatta dal dirigente dell’Area Tecnica.
In attesa di capire se tale richiesta verrà accolta e, in caso di esito positivo, di quale contributo beneficerà il Comune, nonché di verificare su quale sostegno economico si potrà contare da parte della Regione Puglia, si passa alla liquidazione delle aziende coinvolte nella fase di emergenza.
Questa cifra (esattamente 494mila euro), non comprende, chiaramente, i danni provocati agli immobili o ad altri beni dei privati e neppure il costo per il rifacimento di piazza Giovanni XXIII.