Dall’ambientalista savese l’auspicio ad un controllo più attento del territorio
«Per quanto tempo ancora si potrà abusare in modo irrazionale e indiscriminato del patrimonio di risorse naturali di cui disponiamo?».
A porre il quesito è l’ambientalista savese Mimmo Carrieri, che richiede pubblicamente una intensificazione della vigilanza ecologica–ambientale sul territorio orientale della provincia di Taranto.
«Gli ecosistemi alterati sarà ormai difficile risanarli a causa dei gravi danni che quotidianamente vengono arrecati in maniera sconsiderata all’ambiente che ci circonda!» scrive Carrieri in una lettera inviata a tutte le principali istituzioni del territorio. «Le condizioni in cui versa il territorio del Comune di Sava e paesi limitrofi, a causa dei continui e incontrollati scarichi di rifiuti di ogni genere, sono ad un punto tale da richiedere il massimo dell’attenzione da parte degli Amministratori e degli organismi preposti alla vigilanza in materia di tutela del territorio sia sotto il profilo igienico sanitario che ecologico ambientale.
Nel corso dell’anno appena trascorso, diverse sono state le aree interessate a discariche a cielo aperto nei territori di Sava e Torricella, sottoposte a sequestro penale da parte delle forze di polizia ed in particolar modo dalla Guardia di Finanza di Manduria. Alcuni sequestri di siti sono scaturiti anche a seguito di mie denunce che sembra, non siano state “gradite” tanto da essere stato oggetto di minacce da parte di ignoti, i quali, nel mese di luglio, mi hanno inviato in busta un proiettile con lettera anonima Le mie vicissitudini non possono farmi desistere dal denunciare situazioni inverosimili in materia di degrado ambientale giusto come quelli che alcuni giorni fa ho potuto constatare in alcuni appezzamenti di terreni di uliveti (e non solo) dove sono stati ribaltate “camionate” di grossi pneumatici. Mi riferisco alla contrada “Fallenza” del territorio di Sava e “Ciritogna” del territorio del Comune di Lizzano, dove in parte ignoti hanno già appiccato fuoco con consequenziale inquinamento del suolo e del sottosuolo, ma anche con probabili conseguenze alla salute pubblica a causa della diossina dispersa nell’aria. Un capannone abbandonato (già da tempo segnalato ai Carabinieri di Manduria) ubicato in contrada “Tarantini”, territorio del Comune di Manduria, costituisce un costante serio pericolo a causa di centinaia di pneumatici “scaricati” che vengono utilizzati da gruppi di ragazzi per i loro giochi (si divertono a dare fuoco e farli rotolare nelle campagne circostanti).
La situazione è grave! Cosa potrebbe accadere se malauguratamente dovessero appiccare il fuoco all’interno del capannone, essendo questi accessibile a chiunque? Va considerato anche il fatto che: il non vivere civile di tutti quei cittadini delinquenti che deturpano il territorio comporta un onere non indifferente alle casse delle Amministrazioni comunali che per legge dovrebbero provvedere alla bonifica dei siti di pertinenza utilizzati a discariche. Al fine di arginare questo costante malvezzo, (meglio prevenire che curare) si pone la necessità di intensificare in maniera più capillare la vigilanza attraverso una migliore distribuzione di agenti sul territorio (Polizia Provinciale, Guardia Forestale ecc.). Mi preme sottolineare che ormai vi è un comportamento consolidato da parte di alcuni sconsiderati titolari di autospurgo i quali, alle prime luci dell’alba usano scaricare nelle campagne i liquami rinvenienti dai pozzi neri .
Solo una intensificazione del servizio di vigilanza ecologica preventiva (ed anche notturna) potrebbe cogliere in flagranza di reato quei pseudo cittadini che tanto danno arrecano all’ambiente e alla salute pubblica».