Alessandro Mariggiò: «Vorremmo creare un protocollo d’intesa che possa portare i vari studenti, ora matricole, ad effettuare dei tirocini nelle Riserve Naturali e magari delle tesi di laurea. Noi ci occuperemo dell’accoglienza, anche per più giorni, e in cambio avremo un ritorno in ricerche e monitoraggi costanti della vegetazione presente»
Un gruppo di una ventina di studenti iscritti alla facoltà di Scienze e Tecnologie del Territorio e dell’Ambiente Agro-Forestale dell’Università di Bari in visita alle Riserve Naturali del Litorale Tarantino Orientale per un’intera giornata.
«Ho compiuto un salto a ritroso nel tempo di almeno venti anni» è il primo commento di Alessandrò Mariggiò, direttore delle Riserve Naturali, che ha ricevuto gli studenti dell’Università di Bari, accompagnati dai docenti Valeria Tomaselli e Rocco Roma. «All’epoca ero una matricola, iscritta al corso di Scienze Forestali ed Ambientali, senza una precisa cognizione del futuro. L’altro ieri, davanti a me, avevo una ventina di matricole, come me allora.
Son venuti da Bari, dalla mia stessa facoltà, accompagnati dai miei professori, divenuti anche amici col tempo. Son venuti in visita presso le nostre Riserve: è stata una loro proposta! Qualche anno fa, eravamo un piccolo parco regionale, oggi ci hanno scelto per un approfondimento botanico, riconoscendoci come una realtà affermata non solo in relazione alla tutela della biodiversità, ma anche per capire quel che c’è dietro la complessa gestione di un’area protetta».
Gli ospiti hanno visitato tutte le Riserve.
«Dalla masseria Cuturi, in cui si è svolta l’accoglienza, alla visita all’omonimo bosco, per poi proseguire alla Salina Monaci, passando per il Chidro e infine alla Casa del Parco col suo “pORTO Marina”, un orto botanico di rilevante importanza scientifica per il grande lavoro di recupero dei semi e delle antiche colture del Salento e della Puglia.
Mi guardo indietro, guardo loro.. Ero giovane e questa una piccola realtà. Tante cose son cambiate e oggi ho visto negli occhi dei ragazzi la passione che un giorno animerà nuovi territori e forse anche questo. Lo spero. C’è bisogno di passione, senza di quella non avrei azzardato e sperato tanto per un parco che era solo un piccolo puntino sulla mappa ed ora una solida realtà regionale».
Insieme ai docenti, si sta lavorando per alcuni progetti futuri.
«Vorremmo creare un protocollo d’intesa che possa portare i vari studenti, ora matricole, ad effettuare dei tirocini nelle Riserve Naturali e magari delle tesi di laurea. Noi ci occuperemo dell’accoglienza, anche per più giorni, e in cambio avremo un ritorno in ricerche e monitoraggi costanti della vegetazione presente.
Il tutto è stato possibile grazie all’impegno dello staff di masseria Cuturi e al personale ARIF Puglia, per l’immancabile e prezioso supporto logistico».