Aspetto importante dello spettacolo è il momento dello scambio col pubblico poiché riguarda l’importanza della condivisione delle diversità che ognuno ha, del sentirsi unici, facendo sì che la propria unicità non rimanga isolata, ma entri, invece, in connessione con quella di tutti gli altri, sul palco e fuori
In una sala di aspetto di una stazione qualunque un gruppo di persone attende un treno che non arriva mai...in questa attesa quasi surreale come da una grande valigia vengono tirati fuori ed aperti i propri personalissimi file di vita...
È la performance teatrale “File…Life…” che andrà in scena, alle ore 19 di oggi (mercoledì 6 febbraio), al teatro Monticello di Grottaglie (previsto un contributo di 3 euro).
Lo spettacolo, curato dal regista e attore Alfredo Traversa, vedrà attori sul palco per una serata i diversamente abili ospiti della Rete Epasss di Grottaglie
Lo spettacolo “File...life”, infatti, nasce da un lungo lavoro introspettivo intrapreso nell’ambito del laboratorio teatrale di narrazione del sé realizzato, in collaborazione con il Teatro Monticello e con il patrocinio del Comune di Grottaglie, dal Centro diurno e la Crap Epasss di Grottaglie.
In questo laboratorio i partecipanti hanno operato un lavoro di ri-lettura del proprio percorso di vita e di riappropriazione di parti di sé, ridonando senso e significato alla propria esistenza.
Ognuno ha realizzato una ricerca personale, avvenuta mediante l’estrinsecazione della propria particolare versione e visione del mondo e di sé stesso, ricomponendo i ricordi, le emozioni, gli affetti, i successi e le perdite, con il desidero ma anche la grande difficoltà di condividere ed intrecciare le proprie storie.
L‘incontro, casuale e provvidenziale, con il regista-attore Alfredo Traversa, ha reso possibile aprire un canale diverso di espressione di quei personalissimi vissuti, trasformandoli in monologhi, scrittura, voce, corpo ... arrivando alla stesura di un copione co-costruito da tutto il gruppo e alla creazione di vari personaggi assegnati con un preciso criterio interiore, veicolo per la comunicazione delle proprie differenti umanità, molto spesso chiuse in sé stesse, portando sul palco le consapevolezze personali maturate da ciascuno e offrendole al pubblico attraverso le vesti dei diversi personaggi in scena.
Il teatro diventa così strumento di consapevolezza, possibilità di essere sé stessi, di rompere la scatola nella quale ci si è infilati, opportunità di essere liberi, di scoprirsi intuitivi, pienamente creativi, di prendere le distanze da sé stessi, riscoprendo aspetti della propria persona fin allora inimmaginabili attraverso l’immagine di un altro da sé.
Aspetto importante dello spettacolo è proprio il momento dello scambio col pubblico poiché riguarda l'importanza della condivisione delle diversità che ognuno ha, del sentirsi unici, facendo sì che la propria unicità non rimanga isolata, ma entri, invece, in connessione con quella di tutti gli altri, sul palco e fuori.
Ed è proprio su quel palco che si legittimano le differenze e si creano le condizioni perché ciascuno sia riconosciuto autenticamente nella sua diversità!