In poche settimane diverse centinaia di adesioni al gruppo ideato da Antonio Mero
Si chiama “Manduriani sparpaiati n’tra lu munnu e non” ed è un gruppo facebook ideato e creato da Antonio Mero, manduriano ma trapiantato da 15 anni circa a Bologna. E’ una piazza virtuale in cui si ritrovano tanti manduriani sparsi per il mondo. Già, “emigranti” anche loro, che sono andati via, ma anche hanno ancora nel cuore la città messapica, le sue tradizioni e il suo dialetto. Gruppo aperto anche ai manduriani: una intelligente forma di integrazione, per far sentire ancora più vicini a Manduria coloro che, solo geograficamente, sono lontani.
«Nel giro di poche settimane ha il gruppo ha registrato un notevole successo: sono circa 600 i membri attivi nel gruppo e circa 400 le richieste di adesione ancora in sospeso ...» afferma Antonio Mero. «Il gruppo è nato dall’idea di creare un punto d’incontro al passo coi tempi, quindi sfruttando i social. Questo punto d’incontro ha uno scopo ben preciso, che è quello di poter ritrovare e far incontrare virtualmente i vari manduriani che vivono fuori da Manduria. Tra di loro, ma anche con i manduriani che vivono in città. Ecco perché si chiama “sparpaiati n’tra lu munnu e non”.
In pratica ho voluto creare una piazza virtuale dove la gente s’incontra, parla, si ritrova a volte dopo tanti tanti anni.
Ho ricevuto diversi messaggi privati di persone che si sono ritrovate dopo tanti anni proprio grazie a questo gruppo.
L’idea è stata mia, ma l’anima del gruppo sono i suoi membri che lo tengono vivo tutti i giorni a tutte le ore ... Ci sono diverse persone che mi supportano; un moderatore, Francesco Scarafile di Manduria, e poi Simona Nardelli, manduriana che vive in Germania, molto attiva nel gruppo, e tanti tanti altri».
Antonio Mero si sofferma poi sui membri attivi.
«La cosa bella è che il gruppo è variegato. Ci sta gente, cioè, di tutte le età: dai più giovani agli anziani ... Insomma un bel modo, secondo me, di sfruttare i social e di regalare emozioni alla gente».
Vi sono membri da vari Paesi europei, ma anche di altro continenti.
«Sono veramente sparsi nel mondo: ad esempio Germania, Inghilterra, Tunisia, Australia, Romania. Anche io sono rimasto colpito da questo. Penso che il gruppo crescerà ancora e ci regalerà tante altre emozioni. I membri si sentono come a casa. Anche per questo ho preferito renderlo chiuso, ma sopratutto perche all’interno si parla rigorosamente in dialetto manduriano, si ride e si scherza. Senza mai dimenticare l’educazione che i nostri nonni ci hanno insegnato
Questo è fondamentale per me: essere educati e rispettosi prima di tutto, anche perchè i post non sono filtrati e la gente parla in tempo reale.
Il riferimento ai nonni non è casuale perche secondo me era la vera educazione che oggi un po’ manca e penso che per andare avanti in questa società bisogna a volte anche guardare indietro, dove trovare dei punti fermi indelebili».
Un vero piacere per noi di Manduria Oggi di parlare di questo nuovo gruppo, con la certezza che crescerà ancora molto. Attraverso il nostro articolo abbracciamo idealmente tutti i manduriani che sono fuori e rivolgiamo un plauso all’ideatore.