Le riflessioni di Manduria Migliore
«Perché gli imprenditori trovano poco conveniente organizzare la Fiera Pessima, una manifestazione centenaria che garantisce un ragguardevole flusso di visitatori?».
E’ il quesito che si pone il movimento “Manduria Migliore”, riflettendo sul presente e sul futuro della rassegna.
«Le gare per l’appalto dell’organizzazione vanno spesso deserte, come nell’ultimo caso, o con una sola offerta, poi rivelatasi invalida come nel caso precedente che ha poi generato i problemi e i ritardi successivi» premette “Manduria Migliore”. «E’ questo infatti a nostro avviso il vero bandolo della matassa, che non può essere liquidato con una superficiale, oltre che comoda, accusa a chi ha in questo o quel momento la responsabilità di amministrare, ma necessità di serio approfondimento».
Perché allora le gara vanno deserte?
«Si tratta delle condizioni economiche poco favorevoli o c’è altro?» si chiede il momento. «Sappiamo che in passato alcune aziende hanno denunciato “pressioni” da non meglio identificati soggetti al fine di ritirare o non presentare un’offerta, cosa questa che non fa onore al territorio, ma la cui gestione è demandata alle forze dell’ordine ed alla magistratura.
Crediamo quindi che su ciò sia opportuno, oltre che utile, concentrarsi per chi si interessa alla cosa pubblica e per tutti i cittadini. Sicuramente il territorio trae indiscutibili vantaggi in termini di visibilità, giro economico e pubblicità in senso lato, ma per un imprenditore è davvero conveniente organizzarla? E per un espositore parteciparvi?
Crediamo che senza un attento ripensamento dell’evento, rendendolo settoriale e specifico nel campo enogastronomico e turistico ad esempio, lavorando sul prestigio e il marketing per far conoscere la manifestazione in Italia e nel mondo, creando una rete che integri accoglienza e servizi per i visitatori, sarà sempre più difficile che la fiera veda nuove edizioni.
C’è in sostanza la necessità di una attenta pianificazione e di una sana progettazione per far entrare finalmente la Fiera Pessima nel nuovo millennio ed assicurarle un futuro radioso almeno come il suo passato.
Occorre anche però che tutti noi cittadini smettiamo di lamentarci e ci rimbocchiamo finalmente le maniche, ognuno mettendo in campo le proprie competenze e capacità, per cominciare a ricostruire mattone dopo mattone un territorio che noi per primi, anche solo non impegnandoci in prima persona e delegando chi poi si è dimostrato incapace o disonesto, abbiamo contribuito a rovinare».