I mandolini di Antonio Schiavone e Roberto Bascià, la mandòla di Fulvio D’Abramo, la chitarra di Vito Mannarini e la voce del tenore Aldo Gallone sono nuovamente sbarcati in medioriente
È stato L’HPQ a rappresentare l’Italia allo “Spring Culture Festival” ad Al Manamah, capitale del Regno del Bahrain. Sulla scorta del successo ottenuto nel 2017, quando furono chiamati come ospiti per la Settimana della cucina italiana nel mondo, le Autorità culturali del Bahrain, unitamente all’Ambasciata italiana, hanno deciso di incaricare proprio il gruppo pugliese a rappresentare l’Italia nell’appuntamento di giovedì 28 febbraio scorso. E così i mandolini di Antonio Schiavone e Roberto Bascià, la mandòla di Fulvio D’Abramo, la chitarra di Vito Mannarini e la voce del tenore Aldo Gallone, con il patrocinio del Comune di Avetrana, sono nuovamente sbarcati in medioriente.
“Un particolare di non poco conto ci ha inorgoglito quando ce ne hanno parlato: difficilmente un'ensemble viene invitata una seconda volta, soprattutto a distanza di così poco tempo – riferisce Roberto Bascià, manduriano del gruppo e docente della “Giovanni XXIII” di Sava. È inutile nasconderlo, ma, nel nostro piccolo, siamo davvero felici, soprattutto dell’onere ed onore di rappresentare il nostro Paese in un Festival estero così prestigioso”.
Ma la scelta degli organizzatori non si è rivelata sbagliata neanche questa volta, a giudicare dall’entusiasmo con cui il pubblico (più di 500 le presenze) ha omaggiato un repertorio eterogeneo, che ha spaziato dal classico (Puccini, Verdi, Calace, Di Capua, Di Giacomo, Rota, Rossini, etc.) al pop (come “Halleluja” di Cohen o “Napul'è” di Pino Daniele), senza trascurare un doveroso omaggio alla musica araba, forti anche della presenza del M. Gallone.
Ora l'HPQ torna in Italia, senza conservare troppo il passaporto. Intanto domenica 14 aprile lo si potrà ascoltare a Francavilla Fontana, nell’ambito della rassegna Agimus.
E il 2019 si preannuncia davvero ricco per questo gruppo, unico in Puglia per il genere e che forse, per curriculum, non teme rivali. Oltre alle successive tappe all’estero, dopo la partecipazione su RaiUno ai SOLITI IGNOTI, sono previsti altri passaggi televisivi importanti, sui quali nessuno dei componenti si sbilancia.
Ciò che invece anticipano con piacere è la stesura di un libro con allegato un CD che dovrebbe essere pubblicato l’anno prossimo, una sorta di diario di bordo che ripercorra aneddoti e incontri, artistici ed umani, per celebrare i 10 anni di attività, in Italia e all’estero, di una delle più attive ensemble a plettro italiane, tutta pugliese.