La protesta: «Questa decisione non rispetta il bando e crea disparità di trattamenti»
A ormai diversi mesi dall’avvio dell’anno scolastico, le famiglie degli studenti del biennio delle scuole secondarie di secondo grado, aventi chiaramente diritto nel rispetto delle indicazioni del bando originario, sono alle prese con la fase della riscossione del rimborso.
Fase, questa, che però sta creando non poca confusione e anche delle polemiche. Partendo dal presupposto che tutte le famiglie aventi diritto al rimborso hanno consegnato da tempo gli scontrini relativi agli acquisti di libri scolastici già effettuati, ebbene, con un recente avviso, il Comune di Manduria ha inteso disciplinare questa nuova fase.
Ebbene, coloro che hanno effettuato gli acquisti on line, così come riportato dall’avviso, riceveranno dal Comune l’importo spettante sotto forma di contributo economico.
Il problema si pone per tutti gli altri, coloro, ovvero, che hanno acquistato direttamente nelle librerie i testi e hanno consegnato al Comune, nei termini indicati, i relativi scontrini.
Nello stesso avviso di febbraio si legge che costoro potranno ritirare, o presso la scuola di appartenenza o presso il Comune di Manduria qualora frequentino scuole di centri limitrofi, “i buoni libro relativi al rimborso parziale o totale delle spese sostenute”. In altre parole, non riceveranno soldi in contanti, a differenza di coloro i quali hanno proceduto all’acquisto on line. Con i buoni libro potranno acquistare altri libri, ma non ottenere un rimborso per quelli acquistati all’inizio dell’attuale anno scolastico.
Eppure, secondo la normativa che regola questo beneficio, il Comune o concede dei buoni da spendere per l’acquisto dei libri scolastici, oppure eroga un contributo finanziario sulla base di quando già speso dai beneficiari, chiedendo un’apposita documentazione fiscale che attesti la spesa sostenuta.
Avendo richiesto con l’avviso pubblico del 2 novembre scorso la consegna della documentazione fiscale attestante la spesa sostenuta, sembrava che il Comune di Manduria si fosse orientato per la seconda ipotesi. In realtà, ad eccezione di coloro che hanno effettuato a settembre gli acquisti on line e che riceveranno dei rimborsi in denaro, per gli altri è prevista la consegna di buoni libro, che, chiaramente, non dà diretto ad alcun rimborso totale o parziale delle spese sostenute in avvio dell’anno scolastico. Tale buono non è altro che un titolo che dà diritto ad ottenere uno scontro in libreria per l’acquisto di altri libri, fino al massimo dell’importo facciale, ma non di ottenere un rimborso di quanto già speso, come è nello spirito della legge.
Il buono libro, in altri termini, lo si sarebbe dovuto eventualmente consegnare prima dell’acquisto dei libri scolastici relativi all’attuale anno scolastico.
L’esercente, altresì, non può procedere ad alcun rimborso a favore del beneficiario del buono, poiché questo comporterebbe l’emissione di una fattura a favore del Comune di Manduria, a fronte di un corrispettivo già scontrinato nel 2018, con un pagamento doppio delle imposte.
Potrebbe insomma sembrare che il Comune favorisca, in tal modo, l’acquisto dei libri on line (il prossimo anno le famiglie opterebbero per questa soluzione, pur di ottenere i soldi in contanti), invece che sostenere le librerie della città.
Crediamo che, con un pizzico di buon senso, il Comune possa procedere alla liquidazione di quanto spetta ad ogni famiglia con un contributo, così come sta avvenendo per coloro che hanno acquistato i libri in rete. La somma da garantire non cambia: è sempre la stessa. Ma in tal modo, si agevolerebbero le famiglie più bisognose (che invece del rimborso in denaro dovrebbero accontentarsi di altri testi non scolastici) e le stesse librerie, che non dovrebbero più emettere alcun titolo, oltre allo scontrino iniziale.