lunedì 25 novembre 2024


21/03/2019 19:01:17 - Salento - Attualità

I genitori hanno sfondato il finestrino con un martello per estrarre il bambino intorno alle 13

 

Un bambino di tre anni «dimenticato» sullo scuolabus per quasi cinque ore. Momenti di forte spavento, ieri, a Presicce: un piccolo alunno della scuola dell’infanzia ha trascorso l’intera mattinata nel mezzo che lo ha prelevato da casa per accompagnarlo all’asilo. Per tirarlo fuori, un genitore si è visto costretto a rompere il vetro della porta con un martello.

Come ogni mattina, il bambino è stato accompagnato sullo scuolabus comunale dalla madre, che lo ha fatto sedere e gli ha allacciato la cintura. Quando, però, il mezzo è arrivato vicino alla scuola dell’Infanzia di via Tommaso Fiore, il piccolo non è sceso. E nessuno - né l’autista, né l’assistente - si è accorto della sua presenza. Nemmeno quando il pulmino è stato portato nel cortile retrostante per essere parcheggiato. Il conducente ha chiuso la porta a chiave e si è allontanato.

La scoperta è avvenuta intorno alle 13, quando la madre ha raggiunto la scuola per portare a casa l’altro suo figlio, di poco più grande, e ha chiesto dove fosse il suo bambino. Le maestre, stupite dalla domanda, le hanno comunicato che il piccolo non era mai arrivato a scuola.

«Ero proprio lì in quel momento - racconta Massimiliano Mannino, genitore di un altro bambino che frequenta la Primaria di Presicce - e vi lascio immaginare la disperazione e la preoccupazione di quella madre, che aveva appena appreso dalle maestre che il suo bambino non era a scuola. Sono stati momenti di panico totale». Il pensiero è subito corso allo scuolabus: la mamma, infatti, si è detta certa che il suo piccolo, intorno alle 9, era salito sul mezzo. «Abbiamo subito raggiunto il piazzale e lì, attraverso i vetri, abbiamo visto il bambino. Era ancora seduto, con la cintura allacciata. Era rimasto lì per quasi cinque ore, forse aveva dormito». È stato immediatamente contattato l’autista, che, però, in quel momento si trovava fuori Presicce. Così è stata presa una decisione drastica: «Un signore mi ha dato un martello e con quello ho mandato in frantumi il vetro della porta. Solo così le maestre hanno potuto raggiungere il bambino. Il piccolo, nonostante lo spavento, era tranquillo. Abbiamo tutti tirato un sospiro di sollievo. Fortunatamente - conclude Mannino - la giornata non era particolarmente calda e lo scuolabus era parcheggiato all’ombra. Se fosse accaduto alla fine dell’anno scolastico, forse non saremmo qui a parlare di una disavventura finita bene».











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