«Senza il rigore, concesso alla Virtus Matino a 6 minuti dalla fine dell’incontro, il Manduria non avrebbe mai perso il big match»
A Lorenzo Leone, tecnico biancoverde, brucia lo stop di domenica scorsa.
«Nessuno può conoscere, meglio di me, Antonio Toma, tecnico del Matino» premette Leone. «Avevamo preparato la partita perfettamente: avevo chiesto ai miei ragazzi di bloccare sul nascere (ovvero nella loro tre quarti), le manovre dei nostri avversari. Sino all’86’ la partita non aveva fornito particolari sussulti: poche occasioni, perché le due squadre si erano annullate. Poi è arrivato quel rigore a cambiare la partita..».
Un rigore che la squadra manduriana ha contestato.
«Un calciatore avversario era arrivato sino alla linea di fondo. Un nostro calciatore lo stava marcando da vicino. Evidentemente, sentendo il contatto, l’attaccante del Matino si è lasciato andare e l’arbitro ha abboccato».
A quattro turni dalla fine, i tre punti dalla capolista potrebbero essere irrecuperabili. Ma il Manduria deve guardarsi anche alle spalle: il Veglie, terzo, è ora a due punti.
«Ai miei ragazzi ho detto di guardare avanti. Non ho nulla da rimproverare alla squadra. Ha giocato un po’ contratta, come d’altronde è capitato al Matino, perché sentiva l’importanza della posta in palio.
Dobbiamo superare la delusione e l’amarezza derivanti dalla sconfitta. Il campionato non è ancora finito e ora abbiamo il compito di vincere le altre quattro partite. Rialziamoci, perché non dobbiamo vanificare quando di buono abbiamo fatto sinora. Matino già in Promozione? Indubbiamente è in pole position. Ma il calcio ha sempre riservato sorprese. Crediamoci sino alla fine e poi tireremo i conti. Il Veglie? Abbiamo 2 punti di vantaggio, ma nell’ultima giornata dobbiamo confrontarci sul loro campo. Ora, però, vinciamo le altre partite, ad iniziare da quella di domenica prossima con il Leverano, in cui mi mancheranno Vantaggiato e Minelli».