Alfonso Cavallo: «La provincia di Taranto vive il paradosso di essere sostanzialmente divisa in due, con una parte già dichiarata infetta in cui gli espianti volontari sono e l’altra in cui si deve fermare il contagio»
Una chiamata alle armi della terra, con trattori, decespugliatori, trinciatrici, per dare battaglia nelle aree di contenimento e cuscinetto all’insetto vettore della Xylella fastidiosa, la ‘sputacchina’, nella sua fase giovanile e contrastare l’avanzata della malattia.
Gli agricoltori di Coldiretti Puglia si sono alleati con sindaci e assessori dei Comuni di Fasano, Cisternino, Ceglie Messapica, Massafra, Mottola, Palagiano, Alberobello, Castellana Grotte, Conversano, Monopoli, Polignano, Putignano, Noci, Locorotondo, Montemesola, Statte, Grottaglie, Monteiasi, San Giorgio Jonico, Faggiano, Martina Franca, Leporano, Taranto per pianificare la tabella di marcia per attuare le buone pratiche che prenderanno il via contemporaneamente nel #BUONEPRATICHEDAY che si terrà il 3 aprile 2019. Hanno partecipato all’assemblea organizzativa ii vicepresidente della IV Commissione, Domenico Damascelli e il presidente della I Commissione del Consiglio regionale, Fabiano Amati.
«L'area è a forte rischio, perché nel periodo di monitoraggio, dal 5 novembre ad oggi, sono stati ritrovati 338 ulivi infetti, ma ne sono stati espiantati da ARIF solo 86. Ciò significa che ci sono altri 252 ulivi infetti, fonti di inoculo per la sputacchina che si sommano a tutti gli altri campionati, risultati infetti e mai estirpati. Per questo tutti, noi agricoltori e gli enti pubblici dobbiamo contenere la malattia, attraverso le lavorazioni superficiali del terreno o trinciatura ed interramento della vegetazione spontanea, buone pratiche obbligatorie fino al 30 aprile 2019. Anche gli enti pubblici, a partire da Comuni, Demanio, Consorzi di Bonifica, devono immediatamente garantire pulizia di fossi, canali e buone pratiche nelle aree pubbliche e demaniali», ha detto il presidente di Coldiretti Brindisi, Filippo De Miccolis.
Intanto, la Commissione europea comincerà una ispezione in Puglia il prossimo 11 giugno per valutare l'attuazione delle misure di eradicazione della Xylella fastidiosa, ricorda Coldiretti Puglia.
«La provincia di Taranto vive il paradosso di essere sostanzialmente divisa in due - ha tuonato Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto - con una parte già dichiarata infetta in cui gli espianti volontari sono e l’altra in cui si deve fermare il contagio. Serve in entrambi i casi la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto per le emergenze di cui si sono perse le tracce, una scatola vuota da riempire per l’area infetta da Xylella con i lavori parlamentari e del Piano Centinaio, di cui non si sa più nulla da quando è stato approvato il 13 febbraio scorso».
Lo scenario è stato illustrato da Donato Boscia del CNR per cui ‘non si dispone ad oggi di una cura in grado di risanare una pianta infetta” per la lotta alla sputacchina ‘il diserbo meccanico, come l’aratura in primavera, può essere una misura efficace a ridurre la popolazione del vettore”, ha aggiunto Boscia. Sul fronte della ricerca ha spiegato Donato Boscia le 4 linee di attività con le ‘osservazioni continue in area infetta per la ricerca di olivi asintomatici, i campi sperimentali per la valutazione della suscettibilità di cultivar diverse all’infezione di Xylella fastidiosa, il sovrinnesto di alberi infetti per una più rapida identificazione di fonti di resistenza e la Selezione e caratterizzazione di olivi spontanei asintomatici”.
Un percorso virtuoso che le istituzioni hanno il compito di supportare con massima efficienza e che vede Unaprol in prima fila, anche attraverso l’innovativo sistema Olivo.net progettato in collaborazione con Horta S.r.l., uno strumento informatico di ultima generazione che consente il monitoraggio in tempo reale dell’oliveto, controlla i dati inseriti e dà informazioni utili all’imprenditore per le scelte strategiche da prendere sulle attività di irrigazione, concimazione e coltivazione.
Il contagio della Xyella ha già provocato con 21 milioni di piante infette una strage di ulivi lasciando un panorama spettrale e il danno del settore olivicolo è stato stimato per difetto in 1,2 miliardi di euro, mentre si continua a perder tempo con errori, promesse ed inutili rimpalli di responsabilità. Servono atti concreti, come ha fatto UNAPROL che ha deciso di procedere all’acquisto di 100mila piante di ulivo leccino resistenti alla Xylella che verranno consegnate ai nostri olivicoltori.