L’avv. Linzola ha studiato tutto il faldone di documenti e ha indicato le vie da seguire
Saltato, a causa della pioggia, il sit in di domenica (la data era stata scelta anche perché coincidente con la grande manifestazione di due anni prima, in cui partecipò anche Romina Power), comitati, movimenti e associazioni, sulle cui posizioni è anche l’Amministrazione di Avetrana, si concentrano ora sulle vie giuridiche ancora percorribili e valide per bloccare la riapertura del cantiere.
I giorni a disposizione sono pochi. Regione e Aqp hanno indicato in lunedì prossimo, 15 aprile, la data per il riavvio dei lavori. Bisogna dunque far presto.
Giuseppe Coco, a lungo funzionario del Comune di Manduria nel settore dei Lavori Pubblici (ora in quiescenza), ha suggerito, la settimana scorsa, di inviare una diffida al direttore dei lavori e al responsabile unico del procedimento.
«Innanzitutto i lavori possono essere sospesi per non più di sei mesi» ha chiarito il geometra Coco, indicando una prima anomalia. «Poi, la sospensione è stata decisa per una causa ben precisa, ovvero per individuare delle alternative all’originario recapito delle acque sanificate dal depuratore. Ebbene, direttore dei lavori e responsabile unico del procedimento dovranno mettere per iscritto che quella causa che ha bloccato il cantiere oltre un anno fa è stata ora superata. E, francamente, ritengo che avranno non poche difficoltà nel farlo».
L’intero faldone del progetto, ora, è studiato attentamente anche dall’altro legale scelto dall’associazione “Azzurro Ionio”: l’avvocato lombardo Claudio Linzola, a lungo dirigente della Regione Lombardia e specializzato nelle “vertenze” relative all’ambiente.
Linzola, incontrando gli attivisti, ha espresso fiducia nella possibilità di contrastare, efficacemente, le scelte di Regione e Aqp non condivise dalle comunità, e in particolare quella di ubicare l’impianto di depurazione al confine di due aree che ricadono nelle Riserve Naturali e a poco più di un chilometro dalla costa. Sembra che, negli ultimi giorni, abbia anche stilato una dettagliata relazione sulle priorità da eseguire a livello legale.
Oltre ad individuare eventuali “falle” dell’iter del progetto, ancora “attaccabili” legalmente, sembra che l’avv. Linzola abbia consigliato anche di individuare una alternativa all’attuale sito, accompagnata da una relazione che dovrà indicare i suoi costi e i suoi benefici. Alla luce, peraltro, del fatto che, se venisse accettata, crediamo che la Regione dovrebbe riappaltare i lavori.