Oltre al danno, rischia la beffa. Ma la multa è stata notificata abbondantemente dopo il termine consentito dalla legge
Lo scorso mese di settembre fu travolta da un’automobilista “distratto” (intento, stando alle accuse, ad armeggiare un cellulare durante la guida) mentre attendeva sul ciglio di viale Pola a Ostuni di attraversare assieme alla figlia.
Circa sette mesi dopo, ha ricevuto dal Comune una sanzione al Codice della Strada per... mancato utilizzo, in quell’occasione, dell’attraversamento pedonale posto ad appena cento metri di distanza.
È proprio il caso di dirlo: al danno, si è aggiunta la classica beffa per l’anziana donna protagonista di questa bizzarra vicenda, la quale non solo ha rischiato la vita per la presunta negligenza e imprudenza altrui (per l’incidente è in corso altro procedimento finalizzato ad ottenere il risarcimento del danno), ma si è sentita altresì sbeffeggiata da chi, Pubblica Amministrazione, al contrario (se non altro per ciò che era accaduto) avrebbe dovuto tutelarla.
Peccato solo che... la multa sia stata notificata ben oltre il limite prescritto dalla legge, ovvero l’art. 201 del Codice della Strada, che lo ha fissato in novanta giorni (e tra l’incidente e la notifica di giorni ne sono trascorsi più del doppio).
Ma vi è ancor più di paradossale: sull’atto pervenuto all’anziana donna è ben visibile la data (il 20 dicembre scorso) in cui l’atto avrebbe dovuto essere notificato se non fosse stato per la presumibile... dimenticanza di uno degli addetti. Dimenticanza alla quale si sarebbe cercato di rimediare... notificando ugualmente la multa, sia pur ben oltre i limiti di legge, con la speranza magari che la destinataria... non se ne accorgesse.
E invece l’anziana donna se n’è accorta eccome. E di conseguenza si è rivolta al suo legale e, per suo tramite, ha proposto ricorso al giudice di pace di Brindisi, chiedendo l’annullamento della sanzione e la condanna del Comune al pagamento delle spese di lite.