martedì 26 novembre 2024


27/04/2008 11:44:58 - Manduria - Attualità

«Quello o quei branchi selvaggi, composti da deboli minorenni, con le vili aggressioni a quel poveruomo volevano affermare la propria “supremazia”»

Oltre duecentocinquanta anni fa, Francois-Marie Arouet (meglio conosciuto come Voltaire) scrisse il “Trattato sulla tolleranza. In occasione della morte di Jean Calas”.

Poco dopo, la Rivoluzione Francese illuminò il mondo con “libertà, FRATERNITA’ ed uguaglianza”.

Dallo Stato liberale allo Stato sociale.

Oggi invece, da più parti anche istituzionalmente rilevantissime (naturalmente anche il dottor Salvini ha trovato il tempo per commentare pure questo episodio di cronaca...), si sentono affermazioni che della tolleranza e fraternità hanno dimenticato il significato e l’esistenza stessa.

Il “diverso” viene escluso, abbandonato, ghettizzato, deriso, derubato e - infine - sacrificato, con i moderni riti tribali che viaggiano veloci e sicuri, sugli altari della dominazione, sopraffazione, violenza e tutti i segni esteriori di un malinteso  “potere”, della stessa idea di “potenza” che viene identificata solo quando si manifesta con la sua più deteriore immagine: la “dominazione”.

Quello o quei branchi selvaggi, composti da deboli minorenni, con le vili aggressioni a quel poveruomo volevano affermare la propria “supremazia”.

 Ci sarebbe da chiedersi chi glielo ha insegnato!».

 

Dario Blandamura











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