«Figli di buona famiglia? In realtà figli del nulla…»
«Figli (anche) di “buona famiglia”, dicono in cronaca... In realtà “figli del nulla” e di una totale assenza di “passaggio di valori”. Manduria non è ovviamente “l’inferno delle baby-gang”, ed è, nonostante tutto, ancora e per tanti versi una cittadina vivibile, anche e molto di più di come era negli ‘70 e ‘80, quando la criminalità paesana spadroneggiava e le risse, la droga e le sparatorie non erano certo una rarità, sino ad arrivare ad un episodio orrendo nel ’93, quando fu ucciso e seviziato in casa, da 2 giovani, lo stimato e amato concittadino Giuse Dimitri, grafico e letterato, apprezzato in tutta Italia. Un tragico omicidio, all’epoca, sicuramente “collegato alla droga”.
Quello di qualche giorno fa, che ha visto infine la morte del pensionato Antonio Stano (con botte e sevizie che perduravano da anni) è invece “collegato alla noia”. La noia per una vita di adolescenti allo sbando, figli di genitori (non tutti ovviamente) che li hanno prima straviziati (anche col “macchinone”) e poi buttati per strada affinchè non rompano troppo i coglioni. In una cittadina come la nostra che in passato per la “gioventù” ha sempre offerto poco, e che oggi offre il “nulla siderale”, forse è già una fortuna che casi tragici come questo ne accadano così pochi».
Rodolfo Renna